Cari amici ed amiche.
Prima di tutto, vi auguro buon anno nuovo!
Ora, vi voglio parlare di qualcosa di veramente speciale.
Com'è noto, quando si parla della Romania, si pensa subito al conte Dracula, il personaggio dei romanzi di Bram Stoker che uccideva le persone succhiando loro il sangue e che fu ispirato dal voivoda di Valacchia Vlad III Tepes, o al dittatore comunista Nicolae Ceausescu, autore di orrori che non dovrebbero più ripetersi.
La Romania è ben più di questo.
Se andate nella città della Transilvania di Brasov, troverete una bella chiesa gotica.
Questa chiesa è viene chiamata Biserica Neagra, in italiano Chiesa Nera.
Dietro questa chiesa c'è una storia avvincente.
Brasov è una città che ha in sé una storia fantastica.
Il suo nome latino era Corona.
Lo stemma della città mostra una corona.
Nel Medio Evo, questa città fu un crocevia di popoli.
Qui convissero latini (Romeni), Germani (Tedeschi), Slavi (Polacchi) ed Ungheresi.
Molto forte fu la comunità tedesca, tanto che Brasov ha un nome tedesco, Kronstadt, un nome che discende dal latino.
Il suo nome romeno attuale deriva dal turco "barasu", che significa "fortezza".
Ancora oggi sono presenti tracce di questo passato.
La Chiesa Nera è uno di questi.
Secondo alcuni studiosi, questa è la più grande chiesa gotica dell'Europa dell'Est.
Essa risale al 1383 e fu completata nel 1476.
Con ogni probabilità, la sua costruzione fu aiutata dai Cavalieri dell'Ordine Teutonico.
Infatti, tanti monumenti gotici dell'Europa orientale furono costruiti grazie all'aiuto di questi cavalieri.
Del resto , gli ordini cavallereschi avevano anche gruppi di architetti, i "compagnons".
Con ogni probabilità, fu così anche per la Chiesa Nera di Brasov.
Essa nacque come cattedrale cattolica, fu dedicata a Santa Maria e servì alla nutrita comunità sassone presente nella città.
Prima di questa chiesa, esisteva un altro edificio religioso di stile romanico.
Questa chiesa testimonia l'antica presenza del cattolicesimo in Romania.
La Romania, infatti, è un Paese dalla storia particolare.
Essa fu la Dacia, una regione che si trovava sui Monti Carpazi e che nel 106 AD fu concquistata dai Romani dell'imperatore Traiano.
La presenza romana fu così forte che la stessa lingua, l'attuale romeno, discende dal latino.
L'80% delle parole discende dal latino.
Ad esempio, madre in romeno si dice mama.
Addirittura, sono conservate le declinazioni latine, come il genitivo (il nostro complemento di specificazione), il dativo (il nostro complemento di termine) e il vocativo.
Come nel latino, le forme di queste tre declinazioni sono diverse dal nominativo (soggetto o nome) e dall'accusativo (complemento oggetto).
Ad esempio, in romeno uomo si dice barbat.
Il termine "barbat" in nominativo e in accusativo si dice "barbat", ossia "uomo".
In genitivo e dativo si dice "barbatului", ossia "dell'uomo" o "all'uomo".
In vocativo si dice "barbate", ossia "oh uomo!".
Questa storia fu presente sempre.
Come ho già detto, i Romeni discendono (come noi Italiani) dai Romani.
Questo si vede nella cultura romena.
I Romeni, infatti, sono un popolo di religione cristiano ortodossa e di lingua latina.
Questo è un caso raro.
Nella storia, i Romeni si sentivano i veri eredi della tradizione romana in Oriente, forse anche più dei Bizantini.
Questi ultimi, infatti, parlavano il greco (nella forma della "koinonia") anche se, a buon diritto, essi si sentivano "Romani", tanto che l'imperatore di Costantinopoli era chiamato "imperatore della Romania", in greco "basileus ton Romaion".
Il termine "Romania" identificò l'Impero Bizantino.
Anche qui in Occidente ci fu questa dicitura, tanto che nel suo discorso di Clermont del 1095 AD, Papa Urbano II parlò di "Romania", per identificare l'Impero Bizantino.
Addirittura, prima dell'avvento dell'imperatore Eraclio I (575-641 AD), alla corte di Costantinopoli si parlava ufficialmente il latino.
I Romeni si sentirono depositari della tradizione romana.
Questo favorì la coesistenza tra i cristiani di rito bizantino (poi ortodossi, dal 1054 AD) e quelli di rito latino.
Questi ultimi erano mercanti tedeschi di lingua sassone.
Con ogni probabilità, essi vennero con la protezione dei Cavalieri dell'Ordine Teutonico e della Chiesa cattolica, che videro nella Transilvania un avamposto in Oriente.
Questi mercanti sassoni poterono contare sulla tolleranza della popolazione locale, uno popolazione di lingua latina, la lingua parlata anche dalla Chiesa cattolica.
Essi poterono vivere in pace, nonostante le incursioni punitive del voivoda di Valacchia Vlad III Tepes (quel Vlad III che ispirò Dracula, 1431-1476) e la minaccia dei Turchi Ottomani, che nel 1453 conquistarono Costantinopoli.
Proprio nel 1476, anno di morte di Vlad Tepes, fu terminata la costruzione della cattedrale.
Nel XVI secolo le cose cambiarono.
Attraverso i mercanti tedeschi e gli esuli italiani anti-trinitari, penetrò in Romania la Riforma protestante.
Tra gli anti-trinitari, ricordo il senese Lelio Socini (1525-1562), suo nipote Fausto (1539-1604) e Bernardino Ochino (anche questi di Siena, 1478-1574) che girarono mezza Europa dell'Est per portare le loro dottrine, dopo essere stati scacciati dalla Ginevra di Giovanni Calvino.
I Tedeschi, invece, portarono il luteranesimo.
Attivo fu l'umanista e teologo Johannes Honter (Honterus 1498-1549) che nacque proprio a Brasov e che tra il 1533 ed il 1539 portò il luteranesimo in questa città.
La Chiesa Nera divenne una chiesa luterana.
Furono tolte le statue e le immagini cattoliche.
I cattolici, però, non scomparvero da Brasov e nel XVIII secolo realizzarono la loro cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Intanto, la comunità sassone era ancora ben presente e commerciava, anche con gli Ottomani.
La testimonianza di ciò è la presenza dei tappeti turchi che sono appesi come stendardi proprio nella Chiesa Nera.
Per alcuni, pare che essi siano trofei di guerra.
Per altri, essi potrebbero essere un po' come i gargoiles delle chiese medioevali, immagini demoniache con cui scacciare il male.
Del resto, la minaccia turca faceva paura.
Nel 1689, la Chiesa Nera fu danneggiata da un incendio.
Le pareti furono annerite dal fumo (da qui deriva il nome) ed il tetto fu distrutto.
Io penso che per capire un luogo e la sua gente serva guardare i suoi monumenti e conoscerne la storia attraverso di essi ed i libri.
Da qui si cresce intellettualmente.
Il sapere, quello vero (e non quello di cui parlano certi "predicatori politici") rende liberi!
Del resto, anche Gesù Cristo condannò l'ignoranza, quando rispose al diavolo che lo tentava, dicendogli di buttarsi dal pinnacolo del Tempio di Gerusalemme, perché (secondo la tentazione) dimostrasse agli altri di essere Figlio di Dio: "Non tenterai il Signore Dio tuo!".
Il diavolo sfrutta l'ignoranza del popolo. Il comunismo ed il nazismo sono idee che hanno bisogno di ignoranza.
Gesù volle che gli altri sapessero che Egli fosse veramente Figlio di Dio attraverso la Sapienza e non attraverso il miracolismo.
Cordiali saluti e buon anno!
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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