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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 2 gennaio 2012

IL VIAGGIO DI JENNI


Cari amici ed amiche.

L'amica Irene Bertoglio ha messo su Facebook questo articolo del sito dell'Associazione culturale "La Torre" che è intitolato "Il viaggio di Jenni" .
Questo articolo parla della ben nota storia della diciassettenne americana Jenni Lake che ha sospeso la chemioterapia, con cui stava curando il tumore di cui è malata, per salvare il bambino che ha in grembo e partorirlo.
Io penso che questo suo gesto debba farci riflettere.
Dare la propria vita per salavarne un'altra è un gesto drammatico e nello stesso tempo nobile.
Nessuno vuole morire e credo che lo stesso discorso valga per anche per Jenni.
Tuttavia, io credo che Jenni abbia preferito sacrificare la propria vita per darla al proprio figlio.
Questo è un gesto di grande nobiltà, il gesto dettato dall'amore di una madre e dall'altruismo che è insito in ognuno di noi.
Questo gesto è grande e credo che debba fare riflettere chi qui in Italia parla di aborto, spesso a sproposito. Questo tema, qui in Italia, è sentito!
Jenni ha preferito morire per salvare il proprio figlio che non uccidere quest'ultimo e sé stessa.
Infatti, l'aborto non toglie la vita solo al bambino ma anche alla madre.
La madre che sceglie di abortire, infatti, dovrà vivere poi con il peso di avere negato la vita ad un'altra persona, il proprio figlio.
Questo, per certi versi, può essere peggio della morte.
Abortisti, imparate questa lezione!
Cordiali saluti.

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