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domenica 29 gennaio 2012

CARLO I STUART ERA UN "CRIPTOCATTOLICO"?


Cari amici ed amiche.

Oggi si commemora San Carlo I Stuart, re d'Inghilterra e martire della Chiesa anglicana.
Egli, infatti, morì il 30 gennaio 1649, martirizzato dai populisti puritani di Oliver Cromwell.
Su San Carlo I Stuart ho detto e scritto e tanto.
Ora, però, sorge una domanda che è più che legittima:

San Carlo I Stuart potrebbe essere stato criptocattolico?

Suo figlio, Carlo II (che regnò dal 1660 al 1685) era criptocattolico.
Ufficialmente, egli era anglicano ma intimamente era legato al cattolicesimo, tanto da firmare un trattato segreto nel 1669.
Questo trattato era stato stipulato con il re di Francia Luigi XIV a Dover ed impegnava re Carlo II a sospendere ogni legge contraria ai dissenzienti religiosi e a farsi cattolico.
Il Parlamento impedì ciò.
Re Carlo II fu costretto a firmare il "Test Act" (1671) che impose l'anglicanesimo a tutti coloro che rivestivano cariche pubbliche.
Inoltre, dovette firmare atti di condanne a morte contro molti cattolici inglesi, come l'arcivescovo di Armagh (in Irlanda), Oliver Plunkett.
Queste condanne furono particolarmente forti dopo l'incendio che distrusse Londra nel 1666, poiché si ritenne che esso fosse stato causato da un "Popish plot", un "complotto papista".
Questa teoria assurda fu messa in piedi da Titus Oates (1649-1705), un ex gesuita passato all'anglicanesimo.
Tuttavia, re Carlo II abbracciò il cattolicesimo in punto di morte.
Meglio ancora, fece suo fratello, che regnò dal 1685 al 1688 con il nome di Giacomo II.
Egli si convertì al cattolicesimo quando era ancora Duca di York, tra il 1668 ed il 1669.
Quando salì al trono, egli si fece incoronare da vescovi anglicani ma rifiutò la Comunione anglicana.
Re Giacomo II Stuart regnò dal 1685 al 1688 e cercò di riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Non vi riuscì e fu deposto nel 1688, con la "Gloriosa Rivoluzione".
Si racconta che egli avesse gettato il sigillo reale nel Tamigi, per non consegnarlo al re protestante (e genero, poiché aveva sposato sua figlia Maria) Guglielmo III d'Orange.
Chiarite le posizioni dei suoi due figli maggiori, resta da comprendere quella di re Carlo I, il loro padre.
Può essere di aiuto un fatto che riguarda re Carlo I da giovane, quando era principe ereditario.
Nel 1623, Carlo andò in Spagna con George Villiers, I Duca di Buckingham, il favorito del padre, re Giacomo I.
I due fecero quel viaggio per trattare il matrimonio tra Carlo e l'Infanta di Spagna Isabella.
In queste trattative intervenne anche il Conte Olivares che chiese la conversione al cattolicesimo di Carlo.
Ufficialmente la conversione non ci fu ma ci fu qualcosa di strano.
Il matrimonio con l'Infanta non ci fu ma Carlo sposò ugualmente una cattolica, la principessa Enrichetta Maria di Borbone, figlia di re Enrico IV di Francia.
Come mai il Papa non disapprovò l'unione tra Carlo ed Enrichetta Maria?
Le condizioni per farlo c'erano tutte, visto che era in corso la Guerra dei Trent'anni e che la famiglia del futuro re Carlo I era implicata.
Sua sorella, Elisabetta Stuart, era sposata con l'Elettore Palatino Federico V, uno dei capi protestanti.
La "Guerra dei Trent'anni" era anche una guerra di religione tra cattolici e protestanti.
Inoltre, almeno ufficialmente, i rapporti tra re Giacomo I ed il Papa non erano buoni.
Re Giacomo I era anche uno scrittore.
Nel 1599, quando era ancora re di Scozia (con il nome di Giacomo VI), egli redasse un'opera letteraria intitolata "Basilikon doron" , un'opera antipapista.
Eppure Papa non disapprovò questa unione tra Carlo ed Enrichetta Maria.
In Spagna, potrebbe essere successo qualcosa.
Carlo, infatti, rispettava la Chiesa cattolica ed entrava nelle chiese cattoliche e pregava in ginocchio.
Inoltre, egli amava discutere di teologia, tanto che il duca di Buckingham dovette scrivere al padre per fare sì che queste discussioni cessassero.
Inoltre, una Processione Eucaristica passava sotto le sue finestre, Carlo si affacciava.
Quindi, Carlo potrebbe avere fatto qualcosa di più di una semplice preghiera nelle chiese cattoliche spagnole.
Egli potrebbe anche essersi segretamente convertito.
Queste sono solo ipotesi ma anche solo il fatto che, quando fu re, Carlo avesse sempre cercato di contrastare le leggi anticattoliche potrebbe dare conferma a tutto ciò.
Comunque, egli morì anche per noi cattolici.
Termino, ora, con questa poesia-preghiera da me scritta.


LITANIA A SAN CARLU I STUART

Cù lu Patri nto cori chi ranni vi fici...Orate pro nobis.
Cù lu Figghiu chì comu voi ebbe suppliziu...Orate pro nobis.
Cù lu Spiritu Santu chì vostra spata fù...Orate pro nobis.
Pì lu puvireddu 'n suffriri chì staci...Orate pro nobis.
Pì onne malatu chì su lu Calvariu 'nchiana...Orate pro nobis.
Pì onne omu di travagghiu et pì chiddu chì faci...Orate pro nobis.
Pì tutti li piccatura et pì onne anima pia...Orate pro nobis.
Pì nuatri priati...o Carlu rè!
Amen...in Jesu et Maria!

Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.