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martedì 17 gennaio 2012

L'EUROPA E LA BORIA RIVOLUZIONARIA


Cari amici ed amiche.

Che questa Unione Europea sia in crisi è noto. Tuttavia, bisogna capire il perché di ciò.
La crisi dell'Unione Europea è, in realtà, una crisi culturale.
Essa, infatti, fu fondata sul "modello rivolzionario".
La sua stessa Costituzione cita come riferimento per l'Unione Europea niente poco di meno che la Rivoluzione francese.
Leggete l'articolo 2 del suo testo che recita:

"Articolo I-2 Valori dell'Unione

L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.".

Tra queste parole si legge il motto della Rivoluzione francese che recita: "Liberté, Egalité et Fraternité".
Intendiamoci, qui nessuno vuole negare la dignità umana ma una considerazione va fatta.
Questo motto, che provenne dai vari circoli degli illuministi (che spesso erano affiliati nelle varie logge massoniche) e che poi fu trasferito alle masse attraverso la rivoluzione, è lo spirito dell'attuale Unione Europea.
Purtroppo, ci furono già esempi di "Europa unita" secondo questo principio.
Il primo esempio fu l'Impero Francese di Napoleone Bonaparte (maggio 1804-aprile 1814).
Sull'onda della rivoluzione, la Francia si espanse per tutta l'Europa ed i Francesi si proposero come "liberatori".
In realtà, essi furono dei conquistatori e Napoleone vedeva un'Europa che gravitasse intorno alla Francia.
Un altro esempio fu ben più tragico e fu rappresentato dal III Reich (1943-1945).
Anche qui vi fu un dittatore, Adolf Hitler, e vi fu anche l'idea di un'Europa che gravitasse intorno ad una nazione, la Germania. I Tedeschi di allora si proposero come "liberatori". Commisero, invece, dei crimini gravissimi.
Un altro esempio ancora fu l'Unione Sovietica (30 dicembre 1922-26 dicembre 1991).
Anche qui di fu un tiranno, Stalin, e vi fu l'idea dello Stato attorno a cui gravitasse il mondo, l'Unione Sovietica.
Ora, queste tre tragiche esperienze politiche ebbero dei comuni denominatori.
Il primo fu il fatto che queste esperienze fossero venute dopo la Rivoluzione francese.
Il secondo fu il fatto che lo Stato si ergesse a dio dei popoli che erano ad esso sottomessi e che venisse, di fatto, rinnegato il Dio vero.
Fu una sorta di paganesimo.
In questo contesto vanno inquadrati (ad esempio) il culto della dea Ragione nella Francia rivoluzionaria, il culti odinisti ed il Cristianesimo positivo della Germania nazista e l'ateismo (che di fatto fu un odio verso la Dio e la Chiesa) in Unione Sovietica.
Quindi, in queste tre esperienze politiche lo Stato divenne il dio del popolo e le sue leggi furono la religione.
Una cosa del genere l'aveva capita anche lo scrittore Fedor Dostevskij.
Pur essendo fortemente critico verso il cattolicesimo, Dostoevskij aveva capito ciò portavano certe ideologie rivoluzionarie.
Vi consiglio di leggere la sua opera intitolata "I Demoni".
Ora, anche nell'attuale Europa ci sono dei segnali inquietanti.
Questa Europa ricalca il "modello rivoluzionario" prima citato e non tiene conto di quelli che sono i veri valori dei popoli degli Stati che ad essa.
Il recente caso ungherese è la dimostrazione di ciò.
L'Ungheria ha fatto una nuova Costituzione che riconosce il Cristianesimo come suo principio fondante e che è stata approvata dalla Chiesa cattolica ungherese.
Oggi, l'Ungheria è sotto l'attacco dell'Unione Europea che vede nella nuova Costituzione una deriva autoritaria e nazionalista.
Questo dimostra la vera natura di questa Unione Europea, dalla cui Costituzione è stato espunto ogni riferimento al Cristianesimo, come recita il preambolo:

"ISPIRANDOSI alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, e dello Stato di diritto."

In pratica per non dire il termine "Cristianesimo", coloro che fecero la Costituzione usarono questo escamotage, come coloro che fecero la "Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del cittadino nella Francia rivoluzionaria" non parlarono più di Dio ma di "Essere Supremo".
Quindi, è chiaro che questa Europa abbia rinnegato la propria vera identità e le proprie radici in nome del relativismo.
Coloro che fondarono l'Unione Europea dimenticarono che la Francia fu salvata da Giovanna d'Arco, una santa, e che Paesi come l'Inghilterra, il Portogallo, la Spagna, la Germania e l'Italia furono terre di Santi.
Cito, come esempi, il tedesco Sant'Alberto Magno, gli italiani San Tommaso d'Aquino, San Francesco d'Assisi, Santa Chiara e Santa Caterina, lo spagnolo San Domenico di Guzman, il portoghese Sant'Antonio da Padova e gli inglesi San Willibrordo, San Cutberto, Sant'Edoardo il Confessore e San Tommaso Beckett.
Coloro che fondarono l'Unione Europea dimenticarono (o vollero fare dimenticare) l'opera di riunificazione dell'Europa che fu fatta dalla Chiesa, dopo il 476 AD, anno della caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
Dovrà arrivare un altro Napoleone o, peggio, un altro Hitler o un altro Stalin, per capire che la direzione presa da questa Europa è sbagliata?
Cordiali saluti.

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