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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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martedì 10 gennaio 2012
LA CHIESA? NON PUO' ESSERE PARAGONATA AI SINDACATI!
Cari amici ed amiche.
Ieri, l'articolo intitolato "Quelle strane e scandalose super pensioni dei sindacalisti, commento all'articolo de "Il Fazioso"" ha ricevuto due commenti polemici.
Uno di questi, scritto dal solito livoroso lettore di nome Pasquale, recita:
"Bugiardo che non sei altro... nessuno ha mai pagato nulla??? Ci sono preti che PRETENDONO degli importi fissi per celebrare le cerimonie (funerali, comunioni, cresime, matrimoni) stabilendo dei veri e propri tariffari... invece dovrebbe trattarsi di un'offerta che chi riceve il sacramento dona alla Parrocchia... ripeto un'offerta e non un obbligo!
oppure ti sembra normale che per andare ad ascoltare la messa dal Santo Padre ad Ancona ho dovuto pagare 15 euro?? Come se fosse uno stadio... ma piantala ipocrita che non sei altro.. fai solo disinformazione e dici tante di quelle cazzate ... ma hai il porto d'armi per spararle cosi grosse?".
Innanzitutto, chiedo scusa a tutti per la durezza della mia risposta ma non sopporto l'arroganza e la maleducazione di certe persone.
Pasquale parla del fatto che si debba pagare per ricevere i sacramenti.
Ora, io provo ad analizzare quella che è la situazione delle parrocchie, per fare capire ciò.
Cito una parrocchia come tante, quella di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Questa parrocchia è gestita dal parroco don Alberto Bertozzi.
Ora, egli gestisce due parrocchie, quella di Roncoferraro e quella di Villagrossa, una frazione del Comune di Castel d'Ario.
Non voglio fare i conti in tasca al parroco ma, al contrario, voglio fare capire a tutti che una parrocchia deve affrontare delle spese, per essere sempre efficiente e servire la comunità.
Il parroco deve fare fronte alle spese per le opere di carità, a quelle per mantenere l'oratorio (che è un punto di ritrovo per i giovani) e a quelle della sua casa.
Inoltre, vi sono anche le spese per mantenere in funzione la chiesa, sia con la manutenzione ordinaria e sia con quella straordinaria.
Ricordo, ad esempio, che l'anno scorso la parrocchia di Roncoferraro ha dovuto affrontare una spesa ingente per riparare il tetto della sagrestia, che è crollato.
Quindi, una parrocchia affronta tante spese, per potere essere sempre al servizio della comunità.
Spesso il famoso "Otto per mille" non basta a coprire le spese.
Nel caso di situazioni come quelle di Roncoferraro, le spese sono doppie poiché il parroco gestisce due parrocchie.
Inoltre, le varie associazioni cattoliche fanno ospedali con coui curano i malati.
Ricordo, ad esempio, che l'Ospedale di San Giovanni Rotondo, "Casa Sollievo della Sofferenza" (che fu voluto da San Pio di Pietrelcina), rappresenta un'opera di eccellenza in tutto il Sud Italia e non solo.
Anche l'Ospedale "San Raffaele" di Milano è un altro esempio di ciò.
Se non ci fosse la Chiesa cattolica, con le sue parrocchie, le sue scuole, i suoi ospedali, le sue associazioni e le sue fondazioni benefiche, qui in Italia ci sarebbe una situazione peggiore.
Al contrario, non mi risulta che i sindacati facciano ospedali, scuole ed opere di carità.
Questi ultimi sanno solo protestare e fare scioperi, anche quando questi sono inopportuni.
Quindi, trovo che certe polemiche siano davvero stupide.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Guarda che le parrocchie, oltre alle offerte dei fedeli, all'otto per mille che i contribuenti versano nelle dichiarazioni dei redditi, ricevono anche i soldi dal Vaticano perchè fanno parte dello Stato della Chiesa... le parrocchie sono come i Comuni in uno Stato, i quali ricevono da quest'ultimo i finanziamenti per poter andare avanti. Quindi se a Roncoferraro ci sono due parrocchie, ogni parrocchia riceverà i soldi dal Vaticano che, in questo caso, sarà gestito dallo stesso Parroco.
RispondiEliminaE poi, giusto per puntualizzare, devo rammentare che tu non capisci l'italiano perchè il mio commento al tuo POST (e per favore non chiamarli articoli perchè sarebbe un offesa alla già ridotta male classe giornalistica italiana) mi riferivo al fatto che tanti parroci, soprattutto nel Meridione, pretendono che chi riceve i sacramenti (Prima comunione,Prima confessione, matrimoni, battesimi, ecc) dia un tot di euro in base alla cerimonia celebrata... cioè ci sono dei veri e propri tariffari stabiliti dai parroci.. quando tutti sanno che, se io mi sposo, sono io che faccio un'offerta alla parrocchia e ripeto OFFERTA... non deve essere il parroco a stabilire quanto devo dargli... ed io non sono nemmeno obbligato a dare dei soldi... quindi evita di fare l'ipocrita Gabriele... il cattolico!
Il vero ipocrita sei tu!
RispondiEliminaIl fatto che tu sappia solo insultare dimostra solo che sei ipocrita, arrogante e presuntuoso.
Quelli come te sono la rovina dell'Italia!
Pur di difendere i tuoi "cari" sindacati, venderesti l'anima al diavolo.
Sei solo un avvocato delle cause perse.
Ti ricordo che molti parroci non ci stanno dentro le spese.
Molte parrocchie spendono soldi per le opere di carità e per tenere in ordine le chiese e gli oratori.
Il caso di Roncoferraro è uno dei tanti ed il parroco ne aveva parlato.
Quindi, mi sembra normale dare delle OFFERTE ai parroci.
Se poi qualcuno di loro ha un "tariffario" dipende dal singolo parroco.
Se alcuni parroci hanno fatto un "tariffario" per le prime Comunioni o i matrimoni è perché non riescono contenere i costi, che sono tanti.
Quindi tu stai giustificando il fatto che il parroco imponga ad un genitore, che deve far celebrare la prima comunione a suo figlio, di versare per la parrocchia 50euro?? E poi... mi dici dov'è l'offesa o l'insulto nel mio precedente commento?? me la riporti per favore?? Grazie
RispondiEliminaSe sai leggere, rileggi il tuo commento.
RispondiEliminaTi ripeto che ci sono varie parrocchie che non ce la fanno ed hanno tante spese.
Chi paga, ad esempio, i fiori che vengono messi nella chiesa, quando ci sono le grandi celebrazioni?
Chi paga il materiale liturgico, come le ostie e quant'altro?
Chi mantiene le varie opere pie delle parrocchie?
I soldi non crescono sugli alberi e ne servono tanti.
Pasquale, svegliati!
Stai giustificando allora??? si o no??'
RispondiEliminaSe vuoi confrontarti, scrivi qualcosa di serio!
RispondiEliminaAltrimenti, astieniti!
Non ho tempo da perdere in stupide baruffe!
Tu vuoi solo la baruffa.
Ti ho scritto che devi rileggere i tuoi commenti.
Le parole che scrivi dimostrano che sei una persona irrispettosa.
Però è vero che non è giusto che ci sia un tariffario. Se c'è non è un'offerta e se deve essere pagato per forza diventa un peccato di simonia! Però è anche vero che i parroci non arrivano a fine mese per colpa dei comunisti e dei satanisti (che poi, ripeto, è la stessa cosa). Sarebbe giusto che tutti mettessero fuori i soldi necessari senza che questo venga chiesto.
RispondiEliminaSui tariffari, ripeto quanto detto.
RispondiEliminaIn primo luogo, non tutte i parroci ricorrono a questa pratica.
In secondo luogo, molti parroci non arrivano a fine mese.
Tra le spese per le parrocchie, ossia quelle per mantenere le chiese (intese come edifici), quelle per gli oggetti liturgici, e le spese per le opere sociali, molti parroci non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.