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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 26 gennaio 2012

RE CARLO II STUART E GLI EBREI



Cari amici ed amiche.
Leggendo il libro di Elena Romero Castellò e Uriel Macias Kapon, il cui titolo è "Gli Ebrei e l'Europa-duemila anni di storia", mi è capitato di leggere qualcosa su re Carlo II Stuart.
Figlio di re Carlo I Stuart e di Enrichetta Maria di Borbone, re Carlo II (29 maggio 1630-6 febbraio 1685) fu il primo re dopo la dittatura di Cromwell.
Fu incoronato nel 1660.
Ora, Carlo I dovette fronteggiare quelle che furono le problematiche dell'Inghilterra che era appena uscita dalla sbornia rivoluzionaria (e tirannica) di Oliver Cromwell.
Per fare ciò, troppo spesso si trovò a dover lottare anche con la propria coscienza.
Formalmente anglicano ma criptocattolico, Carlo dovette trovarsi di fronte ad una vera e propria nevrosi anticattolica di tanta parte del popolo inglese.
Per non inimicarsi un Parlamento suscettibile ai fermenti rivoluzionari, Carlo fu costretto a firmare delle condanne a morte contro i cattolici e dovette firmare il "Test Act" (1671) che impose l'anglicanesimo a chi rivestiva cariche pubbliche. Il "Test Act" recita:
"I, N, do declare that I do believe that there is not any transubstantiation in the sacrament of the Lord's Supper, or in the elements of the bread and wine, at or after the consacration thereof by any person whatsovever .".
In punto di morte, però, il re si convertì al cattolicesimo, la nostra religione.
Tuttavia, re Carlo I cercò la mediazione con il mondo cattolico e, in cuor suo, volle farsi cattolico e sospendere le leggi anticattoliche.
Egli cercò di portare avanti la cultura.
Durante il suo periodo, ad esempio, operava Isaac Newton.
Eppure, c'è un aspetto che molti ignorano.
Egli, infatti, riconobbe la comunità ebraica sefardita.
Nel XVI secolo, gli ebrei residenti in Spagna e Portogallo furono costretti scappare.
Era stata imposta a loro la conversione al cattolicesimo. Le alternative furono l'esilio e la morte.
Era chiaro che il vero motivo di tutto ciò fu politico.
Molti ebrei convertiti al cattolicesimo praticavano di nascosto la religione ebraica.
Quando venivani scoperti, essi venivano arrestati, torturati e messi a morte.
E così, molti ebrei e criptogiudei (ebrei convertiti al cattolicesimo che erano segretamente fedeli alla fede dei loro avi) lasciarono la Spagna ed il Portogallo e si trasferirono in altre zone, come l'Impero Ottomano, l'Italia e l'Olanda.
Molti di loro tornarono alla loro fede d'origine e formarono comunità forti in Olanda e ad Amburgo.
Nel 1655, il rabbino Manasseh ben Israel, un rabbino di una comunità "iberica" di Amsterdan, contattò la Repubblica d'Inghilterra, l'Inghilterra tiranno Cromwell.
Si lavorò per favorire l'ingresso degli ebrei in Inghilterra ma ci fu l'ostracismo dei commercianti inglesi.
E così, gli ebrei che si erano stabiliti in Inghilterra poterono praticare il loro culto segretamente.
Nel 1660, tornò la monarchia in Inghilterra e re Carlo II riconobbe ufficialmente la comunità ebraica.
Ora, questo fatto ci fa capire quella che fu la vera psicologia di re Carlo II.
Egli avrebbe voluto vedere un'Inghilterra diversa da quella che si trovò.
Egli capiva cosa significasse dovere nascondere la propria fede e le proprie idee, quando il popolaccio era sempre in agguato.
Inoltre, tenendo conto del fatto che re Carlo fosse criptocattolico venne dimostrata anche un'altra cosa.
Venne dimostrato che il cattolicesimo non è antisemita.
Del resto, l'Inquisizione fu più una cosa politica, tenendo conto anche della perdita di potere del Papato dalla fine del Medio Evo.
Questo è un altro capitolo.
Noi cattolici dovremmo rivalutare l'opera fatta dai re della casa reale dei Stuart.
Cordiali saluti.

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Liberiamo l'Europa dall'ideologia "Green"

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.