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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 10 gennaio 2012

SOLIDARIETA' AD ANGELO FAZIO

Cari amici ed amiche.

Navigando su Facebook, non ho potuto non leggere questa nota dell'amico Angelo Fazio che è intitolata "Una mia amara riflessione su alcuni "amici" di Facebook, inerente ad uno spiacevole episodio, avvenuto ieri sulla mia bacheca".
Essa recita:

"Care amiche e amici,

ieri notte, su questa mia bacheca è successo un evento, che senza cadere nell'esagerazione, potremmo definire “fastidioso”.

Una signora sarda, mia (ex)amica online si è sentita in diritto di scrivere qualcosa di estremamente “gentile” e “garbato” sulla mia bacheca.

Costei ha scritto quanto segue:

"PREFERISCO VEDERE LA FOTO DELLA TUA CARTA DI IDENTITA' ,AMICO !!! SENNO' MI LASCI!OPPURE TI MOLLO ! INTESI ? IL TUO NICKNAME NON MI BASTA !!!!!!!!!

Che dire? E' una frase che si commenta da sé. Ha la fattispecie (o meglio l'arroganza dei toni) di un vero e proprio ultimatum!

Innanzitutto, un profilo Facebook è qualcosa di estremamente personale e non credo che, con tutto il rispetto, sia costei a stabilire se io, nel mio profilo, debba mettere una mia foto o meno. Tanto più quella della carta d'identità, come da lei preteso. E tale pretesa non mi pare roba da poco!

Per un utente di questo social network vi è totale libertà di inserire una sua foto o di astenersi dal fare ciò, senza che nessuno debba poi arrogarsi di fare irruzione nella sua bacheca per imporgli determinate cose sulla gestione del suo profilo. La signora in questione non detiene tale autorevolezza nei miei confronti!

Tra l'altro, lei non era obbligata a stare fra i miei amici e non mi risulta che essa sia un membro delle Forze dell'Ordine nell'esercizio delle sue funzioni e, d'altra parte, io non ho certo commesso alcun reato; dunque, si converrà con me che la richiesta di prendere visione della foto sulla mia carta d'identità sembrerebbe piuttosto grottesca e pretenziosa!

Bastava, semplicemente, cancellarmi senza arrivare ad esercitare simili inesistenti pretese per le quali, la persona in questione, non detiene alcun titolo.

Non è certo l'autostima che manca a tale persona, se si considera che ritiene la sua amicizia on-line tanto importante e preziosa per me, da arrivare a “minacciare” di porre fine ad essa, ritenendo magari che tale “minaccia” possa poi esercitare una notevole deterrenza. C'è da complimentarsi per l' “umiltà” mostrata!

Non ritengo, inoltre, che debba essere lei a stabilire cosa “gli basta” o meno delle informazioni che pubblico nel mio profilo.

Per non parlare dello stile con cui è scritta tale frase:

1-il medesimo concetto, contenuto in essa, poteva essere espresso in maniera più garbata, senza questo impeto spropositato (specie, se consideriamo, oltre ai termini usati, che scrivere in stampatello equivale a gridare nel linguaggio di internet!). Magari, rivolgendoci con termini più gentili al nostro interlocutore...

2-Esistono poi i concetti (evidentemente sconosciuti alla signora in questione) di delicatezza e discrezione. Io non vedo l'utilità di aver scritto la frase sulla mia bacheca.

Su Facebook si può dialogare anche tramite messaggi privati. Sarebbe stato, di certo, più rispettoso comunicarmi le sue intenzioni in questa maniera.

Se non mi fossi accorto di questa frase arrogante in piena notte, per poi (ovviamente) cancellarla e fosse rimasta impressa sulla mia bacheca fino ad oggi, chissà cosa potevano pensare gli altri miei amici che, a differenza di lei, si comportano in una maniera riguardosa verso di me!

3-I toni della breve frase sono piuttosto irriguardosi di per sè, certo, ma la notevole mancanza di rispetto sta anche nel fatto che la persona in questione, abbia poi insinuato che io utilizzi un mio nickname (magari per fare un uso molesto del mio profilo), quanto invece Angelo Fazio sono davvero, rispettivamente, i miei nome e cognome.

Va aggiunto anche che, la signora in questione, oltre a rivolgersi in maniera arrogante, pretenziosa, poco umile e irrispettosa, non eccelle neppure in spirito di osservazione. Anche qui, il discorso è pertinente.

Difatti, è vero che io non metto una mia foto, ma è altrettanto vero che certi sospetti nei miei confronti sono a dir poco ridicoli.

Sbaglio o le mie informazioni autobiografiche sono più che esaustive a riguardo della mia persona (ho persino quattro persone registrate come cugini e sarebbe piuttosto strano per qualcuno che vuole fare un uso molesto di Facebook!), al contrario di altri che, invece, mettono sì una loro foto, ma poi di notizie su di loro ne danno piuttosto pochine?

Forse, la signora in questione, si è indispettita per un certo numero di “mi piace” che avevo messo sulla sua bacheca. Se così è, mi rincresce. Tuttavia, non è l'unica persona con cui faccio questo, dato che, nel linguaggio di Facebook, ciò è universalmente ritenuto un gesto di cortesia e, difatti, le altre persone solitamente mi ringraziano piuttosto che mandarmi messaggi bellicosi!

Per me, mettere dei “mi piace” agli amici è una questione di rispetto e apprezzamento verso di loro: nulla di più di questo.

E' vero che ci sono persone che non fanno un uso corretto del social network, tuttavia, io non sono fra queste!

In questi mesi, da quanto ho aperto il mio profilo, mi sono sempre comportato con il massimo riguardo verso tutti, non ho mai cercato la polemica, e neppure ho mai offeso, ne ingiuriato nessuno.

Al contrario, non sono mancate le manifestazioni di stima di diversi miei amici, con alcuni di essi abbiamo iniziato anche delle interessanti e proficue corrispondenze epistolari o, più semplicemente dei rapporti di simpatia. Faccio notare, che diversi sono coloro che mi taggano nei loro scritti (o, in taluni casi, sono citato in alcuni articoli!).

L'episodio di ieri è stato, in effetti, un caso isolato; gli altri miei amici, solitamente, si rivolgono con ben altri toni e il rispetto è reciproco.

Ora, se questa mia correttezza non basta per fidarsi di me, sono spiacente, ma avermi fra gli amici non è un obbligo, così come per me, non rappresenta una grossa tragedia quella di essere eliminato.

Dunque, mi si può benissimo cancellare senza ricorrere a simili grottesche minacce, che rasentano una presunzione non indifferente da parte di chi le scrive, oltre che una grossa mancanza di rispetto verso chi le riceve.

Visti i suoi modi, di certo, non sentirò la mancanza della persona in questione (che, ovviamente, ho cancellato all'istante).

Certo della Vostra adesione al contenuto di questa mia lettera, porgo distinti saluti.

Angelo F.".


Avendo avuto qualche esperienza simile alla sua, purtroppo non su Facebook ma nella vita reale (il che, per certi versi, è ancora più brutto), e tenendo conto del fatto che la persona in questione mi abbia sempre fornito degli ottimi spunti per fare degli articoli su questo blog, dando un forte contributo ad esso, non posso esimermi dal commentare questa nota.
Su di me si possono dire tante cose ma non che sia ingrato.
Io trovo che sia veramente brutto il commento fatto da quella "signora" che ha scritto sulla bacheca di Angelo.
Ho conosciuto Angelo su Facebook nel giugno dell'anno scorso.
Devo dire che, da subito, lui ha dimostrato di volere interloquire con me.
E' sempre stato molto pulito nei toni e ha sempre fatto degli ottimi commenti.
Scrive dei commenti intelligenti e si è sempre dimostrato disponibile confrontarsi su tutto, senza turpiloquio ed espressioni offensive.
Inoltre, lui è appassionato di storia e di vari argomenti culturali che appassionano anche il sottoscritto.
Basti pensare alla storia inglese.
Quindi, mi capita di prendere da lui del materiale che metto su questo blog, nei miei articoli.
Inoltre, lui ha fatto una scelta di vita di cui ho parlato nell'articolo intitolato "I giovani e la fede, una testimonianza".
Io gli avevo chiesto una testimonianza di questa sua esperienza.
Lui avrebbe potuto dirmi di no. Era un suo diritto, tenendo conto del fatto che mi conoscesse solo su Facebook.
Invece, lui è stato disponibilissimo ed io ho messo questa sua testimonianza nel succitato articolo.
La "signora" (uso le virgolette perché di signorile questa persona non ha proprio nulla) ha scritto sulla sua bacheca di Facebook:

"PREFERISCO VEDERE LA FOTO DELLA TUA CARTA DI IDENTITA' ,AMICO !!! SENNO' MI LASCI!OPPURE TI MOLLO ! INTESI ? IL TUO NICKNAME NON MI BASTA !!!!!!!!!".


Sulla foto va detta una cosa.
La foto in questione si trova qui sopra e mostra un quadro dipinto da Antonello da Messina, il "Salvator Mundi".
L'immagine del "Salvator Mundi" è stata usata da Romeo Castellucci, per uno spettacolo.
Purtroppo, questo spettacolo è blasfemo e mostra la succitata immagine insozzata di sterco.
Di questo spettacolo ne parla anche "Riscossa Cristiana".
Per protesta, io ed altri su Facebook abbiamo messo l'immagine sui profili.
Anche Angelo ha fatto lo stesso.
Per quanto riguarda la questione del nickname, il nome Angelo Fazio è un nome vero.
In Sicilia, il cognome Fazio non è affatto raro.
Ci sono dei Fazio anche a Galati Mamertino, il paese di mia madre.
Quindi, sono solidale con Angelo, un ragazzo serio che va valorizzato.
Tra l'altro, so che sta studiando all'università e gli auguro ogni bene, con stima.
Si merita ogni bene.
I suoi genitori dovrebbero essere fieri di un figlio come lui.
Ringrazio Angelo per tutto il materiale interessante che mi dà.
Cordiali saluti.







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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.