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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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lunedì 23 gennaio 2012
TERRITORIO E SFRUTTAMENTO
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo scritto sulla Gazzetta di Mantova dall'esponente del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana Marco Gallusi.
L'articolo è riportato sul sito della succitata associazione, nell'articolo intitolato "La nostra terra: un bene vitale!"
Gallusi parla della questione delle centrali a biomasse che, qui nel Mantovano, è spinosa.
Io, invece, vorrei uscire fuori dal contesto mantovano e roncoferrarese ed estendere il discorso anche ad ambiti diversi.
Com'è noto, l'Italia ha un territorio particolare.
Circa il 42% è costituito da colline, il 35 % da montagne ed il resto da pianure.
E' un territorio che ha tante criticità, dal dissesto idrogeologico alla sismicità, fino al vulcanesimo.
Non da ultimo, vi è anche il problema dell'inquinamento in alcune aree, come la Pianura Padano Veneta.
Quindi, riuscire a gestire un simile territorio non è sempre facile e purtroppo, troppo spesso, l'uomo ci mette del suo, per combinare disastri.
Oggi, che c'è una maggiore sensibilità verso la materia ambientale, ci si deve barcamenare tra la scelta di fare opere sostenibili e quella dello sviluppo economico.
Prendo un esempio, le autostrade.
Ora, è noto che noi abbiamo un territorio complesso.
Pensate che, ad esempio, la zona appenninica compresa tra Bologna e Firenze è tra le più complesse d'Europa sul piano morfologico e geologico.
Il tratto dell'Autostrada A1 Milano-Napoli che lo attraversa risente di ciò.
Ho qui i dati dell'Osservatorio Ambientale della Variante di Valico. Leggete l'articolo del suo sito che è intitolato "Descrizione del tracciato e del territorio attraversato" e che è molto interessante.
Esso esordisce in questo modo:
"La Variante di Valico si inserisce all'interno di un territorio vario ed articolato caratterizzato dalla presenza di massicci montuosi dell'Appennino tosco-emiliano, separati, in genere, da valli strette solcate da corsi d'acqua, per lo più a carattere torrentizio.
Il tratto di Appennino attraversato assume morfologie anche molto differenti lungo il tracciato e, in particolare, tra la regione Emilia-Romagna e la Toscana; in effetti, la Valle del Setta-procedendo da nord verso sud-si presenta sempre meno ampia sino ad assumere versanti ripidi in corrispondenza del valico. La stessa situazione si rivede lungo il versante toscano dove, procedendo verso sud, la valle si apre in corrispondenza dell'abitato di Barberino di Mugello laddove si estendeva un bacino intramontano.".
Quindi, questa zona problematica, sia per la conformazione del territorio, sia per la sua composizione (ad esempio, vi sono zone di arenaria ed altre di argille o di roccia calcarea) e sia per la presenza di gas sotterranei.
Ora, l'attuale infrastruttura si è mostrata inefficiente sia sul piano della sicurezza e sia su quello della viabilità.
Le soluzioni sarebbero state due: l'ammodernamento in sede dell'autostrada esistente o la costruzione di una nuova sede autostradale, la Variante di Valico.
Si optò per la seconda soluzione, che oggi è in attuazione.
Certo, l'inconveniente di questa soluzione sta nel consumo del territorio, ossia nell'occupazione di porzioni di territorio vergine da parte della nuova sede autostradale.
Quindi, verranno costruiti nuovi ponti e perforate montagne.
Pensate, tra Emilia-Romagna e Toscana sarà fatta una nuova galleria a doppia canna che sarà lunga circa 8,6 Km, la "Galleria di Base".
Questa è stata la migliore soluzione.
Infatti, se i tecnici avessero scelto di ammodernare l'autostrada esistente, ci sarebbero stati dei grossi problemi di viabilità in un'arteria importante qual è l'Autostrada A1 Milano-Napoli e non è detto che l'impatto ambientale sarebbe stato minore.
Quindi, paradossalmente, in questo caso viene consumato del territorio per migliorare anche la situazione ambientale.
Basti pensare che, quando la Variante di Valico sarà terminata, saranno ridotti i consumi di carburante.
Un discorso analogo vale per l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Qui, il problema nacque da certe cattive politiche che fecero in modo che l'infrastruttura nascesse con molti handicap.
Avrebbero potuto fare l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria facendola correre parallela alla costa.
Invece, la fecero passare all'interno, tra montagne e territori soggetti e rischio idrogeologico e sismico.
La cosa, per esempio, fu notata dall'attuale governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che propose di fare una "variante" che iniziasse da Polla (in provincia Salerno) e finisse a Falerna (in provincia di Catanzaro).
Oggi, l'Autostrada A3 è cantierizzata ed, in parte, è perfettamente ammodernata.
Pensiamo al tratto campano-lucano.
Guardate questo video che ho preso da Youtube e che è intitolato "In viaggio sull'A3-L'Autostrada che non c'è". Il video è stato girato da Gabriele Campagna.
Quando sono andato in Sicilia, sono passato sull'Autostrada A3 e, ad oggi, fino allo svincolo di Lagonegro nord, l'autostrada è pressoché ammodernata.
Qui c'è stato del consumo del territorio?
Sì. Infatti, per togliere molti tratti tortuosi sono stati fatti nuovi viadotti e sono state costruite nuove gallerie, come le gallerie "Monte Vetrano I", "Monte Vetrano II", "Serralunga", "Sagginara", "Serrone Tondo", "Sant'Angelo", "San Michele", "Costa Incoronata", "Deruitata", "Casalbuono" e "Tempa Ospedale" . Inoltre, sono state potenziate le gallerie esistenti come la galleria "Rufoli", "Castelluccio", "Baldassarre", "Intagliata" e "Tempa Pertusata".
Infine, sono state chiuse al traffico la galleria artificiale "Deruitata" e la galleria "Costarelle".
Qui, si sta facendo una "ricucitura ambientale", ossia una ricostruzione del territorio, com'era prima della realizzazione dell'autostrada.
Quindi, si può conciliare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo.
Tuttavia, tanta parte del territorio viene consumata.
Logicamente, per fare ciò serve un dialogo con le comunità locali (per questo ci sono le Conferenze dei Servizi) ma non è giusto sacrificare un interesse di tutti per uno particolare.
Bisogna trovare un compromesso.
Per questo, il fenomeno del "NIMBY" va deprecato.
Il discorso fatto per le autostrade vale per le ferrovie, come la TAV Lione-Torino, e per altre opere, come le centrali a biomasse.
Quindi, bisogna valutare caso per caso e fare sì che l'interesse particolare di una comunità non soverchi quello generale.
Se una comunità lamenta il fatto che sul suo territorio si stia facendo un'opera inutile (se non dannosa) deve esprimere il suo parere, portando delle prove vere, senza ideologismi e particolarismi di vario tipo.
In tal caso, servirà una mediazione seria e "alla pari".
Però, va sgombrato il capo dalla demagogia e dal poplusmo.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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