Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo sul quotidiano "Libero" che è intitolato "Pisapia, Capodanno lusso nel resort in Thailandia".
Esso parla del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha passato il Capodanno in un resort di lusso in Thailandia.
Io penso che a sinistra ci sia una certa ipocrisia.
La sinistra, infatti, parla tanto di rigore ma poi molti dei suoi membri hanno gli stessi atteggiamenti dei "capitalisti" che tanto odiano.
Inoltre, essi fanno tanto i moralisti verso il presidente Berlusconi per il fatto che abbia la villa in Sardegna piuttosto che quella di Arcore ma poi le stesse persone passano le vacanze nei resort di lusso.
Se questa non è ipocrisia...non so cos'altro sia.
Inoltre, mio padre mi racconta sempre che quando lui venne a vivere qui dall'Abruzzo (dopo avere vissuto a Roma per un certo periodo di tempo) i suoi colleghi di lavoro dicevano gli dicevano che doveva andarsene perché, a loro modo di vedere, "rubava il lavoro ai loro figli".
Questi signori non erano della Lega Nord ma avevano tessere dei sindacati (precisamente della CGIL) e votavano il Partito Socialista o quello comunista.
In passato, c'erano quelli che mi insultavano e mi davano del ""terrone".
Queste persone non erano della Lega Nord ma erano (e sono tuttora) dichiaratamente di sinistra.
Oggi, questi stessi signori sono quelli che vogliono "aprire le frontiere agli immigrati" ed attaccano la Lega Nord.
Adesso, la sinistra fa la "caccia alle streghe" contro gli evasori fiscali.
Chissà perché questa parte politica bolla "come evasori" , coloro che, notoriamente, non la votano.
Leggete questa lettera al direttore de "Il Foglio", Giuliano Ferrara, che è stata scritta da Giovanni Formicola (membro di Alleanza cattolica) e che è stata riportata su Facebook.
L'ho trovata attraverso la mia "Homepage" sul social-network, in quanto è stata pubblicata anche sul profilo di una persona in contatto con me, l'amica Irene Bertoglio, che ringrazio.
La lettera recita:
"Gentilissimo Signor Direttore,
lo Stato del XX secolo pretendeva l'obbedienza ideologica; quello del XXI secolo pretende l'obbedienza fiscale; non senza la comune tendenza ad integrarsi in un sistema sovra e anti nazionale: un superStato "imperiale" senza popolo. A tal fine, per "far rispettare la legge", si dilata l'apparato repressivo e di controllo, che sempre più irrompe nella società e la invade. Certo, Equitalia e la tributaria non sono la stessa cosa della Gestapo. Certo, le legittime libertà di religione e di pensiero sono gerarchicamente sovraordinate alle legittime libertà economiche e al diritto di proprietà. Epperò, il sistema delle libertà è organico, e quindi l'una tiene le altre e viceversa, così come l'invasione è invasione, anche senza gli stivali chiodati, il passo dell'oca e i lager (meno male). Il totalitarismo si è ammorbidito nelle forme, ma non nella sua realtà, e importa relativamente se la proprietà e le libertà sono aggredite in nome di una classe, di una razza o dello spread; non cambia la sostanza delle cose se è la maggioranza democratica - e da noi, oggi, neppure questa - a colpire la società e le famiglie, ovvero un'avanguardia rivoluzionaria (domanda politologica: un'accolita di tecnici e banchieri, pretesi portatori di sapere e competenza superiori, le somiglia?). Anche la pretesa fiscale ha un limite, e quando questo limite è superato - oltre il sessanta per cento tra imposte dirette e indirette è al di là di ogni limite? - la disobbedienza non solo è un diritto, ma un dovere di resistenza civile. Altrimenti, si deve concludere che il governo in materia fiscale può tutto, et de hoc satis. Nè si argomenti in proposito invocando l'esistenza di una representation: senza mandato imperativo, essa è soltanto derisoria. E come tutti i totalitarsmi, anche questo ha il suo "nemico del popolo", cui imputare tutti i mali, che neppur'esso ovviamente riesce ad eliminare, e contro il quale scatenare con appositi spot i "Due Minuti d'Odio" d'orwelliana memoria: l'evasore.Ma forse l'ideologia - il "politicamente corretto" integrato e servito dal "fiscalmente corretto" - non è del tutto assente nel costituendo superStato fiscal-finanziario, senza Dio, patria e famiglia: il caso Ungheria dice niente?
Cordialmente
Giovanni Formicola".
Ora, la sinistra fa tanto la moralista verso gli altri ma dovrebbe guardare in casa propria.Mi risulta, ad esempio, che vi sono dei dipendenti del pubblico impiego che hanno due o più lavori, uno dei quali in nero.
Tradizionalmente, coloro che operano nel pubblico impiego votano la sinistra.
La sinistra dice di avere il senso dell'istituzione.
Peccato che essa era quella parte politica che predicava la rivoluzione, anche armata.
Tuttora, vi sono pezzi di sinistra che vorrebbero le rivoluzioni.
Questa è pura ipocrisia ed auspico che gli italiani siano abbastanza maturi per capire le cose.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento