The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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martedì 24 gennaio 2012
DA MAXIMILIEN DE ROBESPIERRE A MARIO MONTI, UNA DEGRADAZIONE DELLA POLITICA
Cari amici ed amiche.
Della Rivoluzione francese ho scritto davvero tanto. Essa formò la politica europea ed italiana.
Ora, ribadisco un concetto.
Tanta parte degli aspetti più negativi e controversi della nostra politica provengono da quell'evento.
La Rivoluzione francese volgarizzò la politica.
Infatti, con la rivoluzione, il popolo francese (e non solo) si accorse che poteva partecipare alla politica
Nel contempo, non avendo avuto dei riferimenti politici in grado di indirizzarlo verso una giusta idea (poché figli della stessa rivoluzione), la dialettica scadde e la politica si trasformò in un'arena in cui l'insulto divenne all'ordine del giorno.
La dimostrazione più lampante è quanto accade nell'Italia di oggi.
Infatti, ci si accapiglia sulle questioni politiche, spesso arrivando all'insulto personale.
Oltre a ciò, la Rivoluzione francese portò al populismo.
Infatti, si affermò l'idea in cui ogni qualvolta lo Stato faccia qualcosa di impopolare ma necessario, arrivano i capipopolo che aizzano la gente contro le istituzioni.
In Italia, gli esempi sono tanti, dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ai No-Global.
Anche dal populismo nacquero i mostri ideologici, come nazismo e comunismo, figli del nichilismo, quella concezione che nega ogni sano valore, Dio in primis.
Anche il nichilismo è figlio della Rivoluzione francese.
La Rivoluzione francese produsse anche la tecnocrazia.
L'esempio è il nostro premier Mario Monti.
La tecnocrazia fu sdoganata dalla Rivoluzione francese.
Pensiamo all'affarista corrotto Paul Barras o all'esperto di guerra Lazare Carnot, membri di quel Direttorio che seguì il Terrore giacobino.
Essi concepirono la fusione tra politica ed affari e la esportarono.
Ergo, la politica divenne solo una questione di economia in ogni suo aspetto, compresa la guerra.
Il ceto economico iniziò così a fare la voce grossa contro la politica.
Quindi, comunismo, nazismo, populismo, tecnocrazia e cattiva dialettica sono prodotti della Rivoluzione francese, una rivoluzione che spesso viene dipinta come atto di libertà dei popoli ma che, in realtà, rese i popoli schiavi delle ideologie, dei tiranni di turno e dei vari economisti.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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