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giovedì 12 gennaio 2012

REFERENDUM E CASO COSENTINO, DUE PAROLE



Cari amici ed amiche.

Ieri, ci sono stati due avvenimenti importanti.
Il primo è stato il no da parte della Consulta al referendum con cui si voleva abolire l'attuale legge elettore, il cosiddetto "Porcellum".
La Corte costituzionale (Consulta) si è espressa sui questiti referendari e ha detto no.
Io condivido la scelta della Consulta.
Infatti, con il referendum sarebbe stata abolita l'attuale legge elettorale e sarebbe stata ripristinata quella precedente, il "Mattarellum".
Quest'ultima era una legge mista.
Infatti, il 75% dei parlamentari era eletto con il sistema maggioritario a turno unico ed il restante 25% era eletto con quello proporzionale.
Al Senato, i senatori erano eletti attraverso il meccanismo dello " scorporo ".
Alla Camera, i deputati erano eletti con un sistema proporzionale a liste bloccate e con sbarramento al 4%.
Il "Mattarellum" era una legge che aveva il limite di non favorire il bipolarismo e non risolveva il problema della frammentazione e quello del trasformismo.
Quindi, il referendum avrebbe creato una soluzione peggiore del male.
Certo, l'attuale legge elettorale va modificata.
Basterebbe solo aggiungere le preferenze e credo che per fare ciò non serva un referendum.
Ora, però, mi pongo una domanda che potrebbe essere un po' maliziosa.
Se al governo ci fosse stato il presidente Berlusconi, la Consulta avrebbe bocciato i quesiti referendari?
L'altro argomento in questione è il caso dell'onorevole Nicola Cosentino.
Di lui ho parlato ieri, nell'articolo intitolato "Caso Cosentino, è stata evitata un'ingiustizia!".
Com'è noto, la Camera dei Deputati ha negato la richiesta di arresto del coordinatore del Popolo della Libertà in Campania.
Io ribadisco quanto ho scritto ieri.
Non è giusto chiedere l'arresto di una persona, quando non esistono prove certe del reato di cui è accusata.
Cosentino affronterà il processo.
Infatti, il no all'arresto non implica la fine del processo.
Lì si dimostrerà la sua colpevolezza o la sua innocenza.
Se ci saranno le prove certe della sua colpevolezza, l'onorevole Cosentino dovrà pagare.
Se non ci saranno le prove della sua colpevolezza, l'onorevole Cosentino dovrà essere lasciato in pace, altrimenti ci sarebbe il "fumus persecutionis" e ciò sarebbe gravissimo.
Non risultano esserci le prove certe della colpevolezza dell'onorevole Cosentino.
Quindi, la decisione della Camera è stata giusta.
Ora, è noto che io abbia una certa ammirazione per l'Inghilterra e per la sua scuola politica.
La Magna Charta Libertatum del 1215 parlò già di situazioni simili.
Per farvi capire meglio le cose, voglio citarvi un pezzo della Magna Charta Libertatum che risale al tempo di re Giovanni Senza Terra e che recita:

"39. Nullus liber homo capiatur, vel imprisonetur, aut disseisiatur, aut utlagetur, aut exuletur, aut aliquo modo destruatur, nec super eum ibimus, nec super eum mittemus, nisi per legale judicium parium suorum vel per legem terre.

40. Nulli vendemus, nulli negabimus, aut differemus rectum aut justiciam.".

Questo principio fece dell'Inghilterra il primo Paese civile e moderno.
Noi dobbiamo essere più simili agli Inglesi (e vista la nostra grande cultura, ciò è possibile), invece di copiare i rivoluzionari giacobini francesi, che tagliavano le teste ai loro avversari politici.
Chi è capace di intendere...intenda.
Cordiali saluti.



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