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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 16 gennaio 2012

IL SESSANTOTTO, LA SCUOLA E LA FAMIGLIA


Cari amici ed amiche.

Ieri era, nella parrocchia di Roncoferraro (Mantova), c'è stato un incontro patrocinato dall'Unità pastorale di San Leone Magno, del Consultorio prematrimoniale di Mantova e del Comune di Roncoferraro attraverso l'Assessorato alla Cultura.
Il titolo dell'evento era "La famiglia chiede aiuto".
Moderatori della serata sono stati don Alberto Bertozzi, parroco di Roncoferraro, e don Giovanni Telò, parroco di Villa Gabribaldi.
Ospite della serata è stato il dottor Giuseppe Cesa, psicologo e psicoterapeuta del Consultorio prematrimoniale di Mantova.
Il dottor Cesa ha illustrato la questione del rapporto tra genitori, facendo, prima di tutto, un breve excursus storico.
In questo suo excursus ha accennato al sessantotto.
La serata è proseguita con gli interventi delle persone presenti.
Il prima ad intervenire sono stato io e ho toccato la questione del Sessantotto e di tutto il degrado che ha portato.
L'ho fatto, citando Plinio Correa de Oliveira.
Devo dire che ho avuto un bel fegato ad espormi così qui, in questo rosso Comune di Roncoferraro.
Da oggi (e questo è accertato) anche a Roncoferraro si parlerà di Plinio Correa de Oliveira, grazie a me.
Forse, avrò fatto capire ai roncoferraresi, che il "modello di cattolicesimo alla don Milani" non è l'unico né il il migliore.
Ora, dopo questa digressione, torniamo al tema.
Che il Sessantotto abbia portato delle cose negative è cosa assodata.
Il leitmotiv di coloro che furono protagonisti del Sessantotto era scandito da due "motti":
"uguaglianza sempre e comunque" e "fai ciò che vuoi sempre e comunque".
Apparentemente questi due "motti" erano giusti ma intrinsecamente erano molto negativi.
Infatti, non si può imporre l'uguaglianza.
Grazie a Dio, ogni uomo è diverso dal suo prossimo.
Nel Sessantotto, invece, vi era la cultura dell'egualitarismo, una cultura che intendeva imporre l'uguaglianza, senza tenere conto delle peculiarità di ogni persona.
Questa cultura distruggeva dei valori importanti, come, ad esempio, la cultura del merito, la meritocrazia.
Gli effetti si vedono ora.
Un esempio è rappresentato dalla scuola.
In nome dell'egualitarismo, è stato tolto ogni criterio di selezione.
Questo ha comportato, ad esempio, un abbassamento della qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento e l'aumento di tristi fenomeni, come il bullismo, che, per esperienza, conosco bene.
Questa cultura si è dimostrata anche contro natura.
Se Dio ci ha creati diversi tra di noi, ci sarà stato un motivo?
Quindi, non si può imporre l'uguaglianza.
Oltre a ciò, il Sessantotto ha diffuso la cultura del "fare ciò che si vuole sempre".
Questo concetto è stato ripreso anche da alcuni inquietanti personaggi vissuti in precedenza, come Karl Marx e Aleister Crowley, due figure che tra loro sono legate, come avevo già scritto in passato in altri articoli, come quello intitolato "Karl Marx ed Aleister Crowley? Sono affini!".
Nel Sessantotto questa mentalità fu sdoganata.
Fu sdoganato il concetto di "libertà senza responsabilità", in cui ogni uomo può fare quello che vuole sempre.
Questo concetto ha favorito una cultura fondata sull'individualismo asociale (che è cosa diversa dall'autodeterminazione di ogni persona) in cui ogni uomo può fare tutto, anche senza tenere conto del prossimo.
Quindi, il comunismo (che era il cemento ideologico dei movimenti sessantottini) ha generato l'individualismo ed il relativismo di massa.
Questo ha messo in crisi valori, come la famiglia o anche semplicemente l'amicizia tra persone.
Non essendoci pià valori veri di riferimento, il degrado della società diventa evidente, dal rapporto spesso difficoltoso tra genitori e figli, all'aumento dei divorzi, fino ad arrivare al bullismo nelle scuole.
Per questo motivo, Sessantotto non può essere letto con una chiave di lettura positiva.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.