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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 31 gennaio 2012

LA MEMORIA, LA SCUOLA E LA POLITICA



Cari amici ed amiche.

Una riflessione fatta su Facebook dall'amica Irene Bertoglio mi ha dato l'idea di scrivere questo articolo.
Irene, infatti, ha riflettuto sul fatto che si parli tanto della Shoah mentre si parli poco di altri crimini non meno gravi.
Basta aprire un libro di testo di storia.
Sulla Shoah si legge di tutto e di più, anche il più piccolo dei particolari.
In realtà, la Shoah non fu (e non è) il solo ed unico crimine contro l'umanità.
Questo fu riconosciuto dallo stesso Simon Wiesenthal ha parlato di altri crimini, come ad esempio il Genocidio armeno.
Il problema, allora, è l'egemonia ideologica di una parte politica nel mondo della cultura.
Sappiamo tutti che la scuola pubblica, come un certo mondo intellettuale, è infeudata dalla sinistra.
Se qualcuno, ad esempio, critica la "Resistenza", parla delle foibe piuttosto che degli ebrei uccisi in Ucraina dai comunisti, ecco che si viene tacciati di dire delle falsità, di ignoranza o, peggio ancora, di filo-nazismo.
Ora, sappiamo tutti che la storia fu ben diversa da quella scritta sui libri.
Per esempio, non tutti i partigiani vollero liberare l'Italia.
Anzio, molti di loro vollero portare il comunismo nel nostro Paese.
Riguardo alle foibe, i soldati del dittatore comunista jugoslavo Tito non colpirono dei pericolosi nazisti ma dei civili inermi che ebbero la colpa di essere italiani.
Quanto agli ebrei uccisi in Ucraina, i nazisti non c'entrarono ma furono i comunisti.
Avete mai sentito parlare dell'Holodomor?
Parecchie persone furono fatte morire di fame!
Che differenza c'era tra i nazisti (che mettevano la gente nei lager) ed i sovietici che fecero l'Holodomor?
Rispondo io...nessuna!
Lo stesso discorso vale anche per Papa Pio XII, che è stato accusato di avere taciuto di fronte agli orrori della Shoah.
La realtà, dice che Papa Pio XII cercò di salvare tanti ebrei (e non solo), facendo in modo che essi venissero ospitati nei conventi e nelle chiese.
Eppure, se qualcuno dice qualcosa di diverso da quanto scritto nella storiografia "ufficiale", viene "massacrato" dagli altri.
Viene definito "ignorante" o tacciato di filo-nazismo.
Io penso che quando si falsa la memoria (in nome dell'ideologia politica) si faccia solo del male alle generazioni future.
Falsare la memoria significa ucciderla.
Uccidere la memoria rischia di fare sì che certi crimini si ripetano.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.