Sul blog di Nicola Porro, vi è un articolo di Luigi Bisignani che è intitolato "I cardinali contro Bergoglio per la “resa” su Santa Sofia".
Ne riporto uno stralcio:
Non mi è mai piaciuto dissimulare le mie idee.
Ho sempre espresso in modo diretto il mio parere, anche attirandomi le critiche.
Il discorso vale anche per Papa Francesco.
Sia ben chiaro, io non delegittimo il Papa attuale, anche perché non ho le prove canoniche per dire che egli non sia Papa.
Però, io non sono tenero nei confronti di Papa Francesco, essendo perfettamente in linea con la posizione del clero statunitense.
Anzi, ne ho criticato certe uscite come certe prese di posizione a livello politico.
Ho criticato Papa Francesco riguardo alle sue prese di posizione nei confronti di questo Governo, di Gerusalemme come capitale di Israele, dell'immigrazione, dell'Islam e della Cina.
L'ho fatto tanto su questo blog, quanto su "La Civetta" (la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione di Mantova) ed "Italia chiama Italia".
Non mi pento di ciò.
Preferisco essere criticato per questo che fare la figura del leccapiedi nell'adottare un'idea che non è la mia, per sembrare più "figo" o per mera convenienza.
Ora, riguardo alla basilica di Santa Sofia, la reazione del Papa è stata troppo blanda e tardiva.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non ha solo voluto lanciare una provocazione ma ha anche voluto umiliare l'Occidente e la cristianità.
Erdogan ha un piano ben preciso: fare diventare la Turchia vera potenza egemone sul Medio Oriente, sulla zona del Mare Egeo ed anche sul mondo islamico.
Il suo piano non è dissimile da quello che ebbe Adolf Hitler per la Germania nazista.Il silenzio di Papa Francesco riguardo a ciò stride molto, come stridono molto l'accordo con il regime comunista cinese e l'appiattimento delle sue posizioni su quello dell'attuale Governo italiano.
Queste critiche pesano molto sulla Chiesa.
Esse sono il sintomo di una tensione che sta lacerando la Chiesa stessa.
Il Papa deve essere una figura di mediazione tra le parti.
Quando il Papa si schiera troppo e con certe idee, i problemi abbondano.
Guarda caso, ultimamente, il Papa ha dovuto morigerare certe sue prese di posizione.
Come riporta un articolo di Francesco Galletti su "Panorama" che è intitolato "Meno XI, più Draghi. Il Vaticano sceglie Washington", la scelta dell'ex-presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi come membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociale si nota un cambiamento della politica del Papa.
Evidentemente, in Vaticano, qualcuno ha capito che la politica filo-cinese ed anti-americana implementata fino ad ora sta portando divisione anche dentro la Chiesa.
Forse, c'è il rischio di qualcosa di più grave, come uno scisma, magari intorno a Washington?
Pare difficile dire ciò.
Di certo, la Chiesa vive un periodo molto travagliato.
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