Il lockdown favorisce l'assistenzialismo

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Davide Rossi che è intitolato "Indebitati e sussidiati: il lockdown sdogana l’assistenzialismo. E al “potere” fa comodo".

Ne riporto questo stralcio:

"Nell’aria c’è una strana voglia di sussidio. Sia da parte delle forze politiche e degli opinion leader che dei cittadini. Il blocco delle attività economiche e la relativa elargizione dei sussidi, fra le altre cose, ha reintrodotto in modo potente la logica dell’assistenzialismo che, fino ad allora, sebbene praticato era quanto meno deprecato dai più. Ora non è più così, tanti cittadini ci starebbero anche a farsi togliere un bel po’ di libertà personali in cambio di un’elargizione di denaro pubblico, sebbene ai limiti della sussistenza. Questo atteggiamento è in parte figlio di una forma mentis italiana, dove lo Stato è una mamma (o vacca) da mungere".

Se si chiudono le aziende e le si fanno fallire, la gente è più incline ad accettare sussidi dallo Stato ed è più controllabile da quest'ultimo.

Questa è un'ovvietà.

Questo fa comodo al premier Giuseppe Conte e al suo pessimo Governo.

Questi sono i motivi per quali qualche personaggio che sta a Roma accarezza l'idea di richiudere tutto.

La cosa è chiara anche ad un bimbo.

Con le attività chiuse, la gente non lavora.

Così, il Governo potrà dare le sue mance per tenere buona la gente.

Il problema è che ciò genererà povertà diffusa e toglierà le libertà individuali delle persone.

Ergo, il popolo italiano sarà reso più docile ed il Governo potrà fare le sue porcherie.