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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 15 agosto 2020

L'Italia non è più una democrazia occidentale!


Ne riporto questo stralcio:

"Ci sono gli aspetti eclatanti, costituzionali – anzi, anticostituzionali – di un regime in fieri: i pieni poteri, la reiterazione del terrore emergenziale, gli oppositori spediti a processo, la censura sulle risoluzioni del sinedrio virologico. E poi ci sono le spie, i segnali che passano e vanno ma non sono meno gravi, meno allarmanti: questi propedeutici a quelli. Frutto apparente di sventatezza, di avventurismo ma forse è il contrario, una tortura sottile, autorigenerante, una pressione psicologica continua e metodica. Ci sono i marines spediti a pattugliare la spiaggia a Ventimiglia come fosse la Normandia, soldati in assetto contro pericolosissimi bagnanti; c’è la polizia calata nei sotterranei della metropolitana a intimidire, a multare quelli che negl’inferi surriscaldati non sopportano la mascherina e se la calano; c’è la psicopolizia dei decreti legge “contro l’omofobia”, norme fobiche di per sé, contro ogni dissenso, mascherine per la mente, maschere su maschere; e c’è l’afflusso sbracato, plateale di clandestini più o meno infetti, tutti irridenti, alcuni in assetto turistico con tanto di cani e gatti, e il governo li difende, dice senza mezzi termini che ce ne vogliono ancora di più, sempre di più e chi non è d’accordo è intollerante e deve essere neutralizzato".

Aggiungiamo anche l'accusa di "negazionismo" a chi dice qualcosa di diverso da ciò che dice il mainstream.
Io stesso sono stato definito "negazionista".
Ora, il termine "negazionismo" vale per chi nega veri genocidi, come la Shoah.
Dunque, il termine in questione è offensivo ed infamante.
Oramai, l'Italia non è più una democrazia occidentale.
Anzi, sembra che in questo triste Paese la tentazione del totalitarismo non sia mai sopita.
La denigrazione e la messa sotto processo degli avversari, l'uso abnorme dei decreti e l'incoraggiamento della delazione sono sintomi inquietanti di un morbo.
Il morbo in questione non è il Coronavirus ma è la vocazione totalitaria.
Qui in Italia, si attacca tanto il premier ungherese Vitktor Orban, accusandolo di essere un dittatore.
In realtà, passata l'emergenza, Orban ha rinunciato ai pieni poteri, ridando al Parlamento ungherese i suoi poteri.
Invece, il nostro premier Giuseppe Conte non rinuncia ai pieni poteri.
Anzi, umilia le istituzioni democratiche del nostro Paese.
Dunque, noi dobbiamo darci una svegliata prima che la nostra libertà sia calpestata definitivamente. 





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