Ora, su "La Nuova Bussola Quotidiana", ho trovato un articolo interessante che è interessante.
Esso è intitolato "Cina, il Paese sconosciuto in cui si adora lo Stato".
Dell'articolo in questione, scritto da Rino Cammilleri, riporto questo frammento:
Qualcosa che il regime cerca di nascondere, sì, trapela e si sa delle repressioni contro i dissidenti di Hong Kong, contro i cattolici fedeli a Roma, contro i seguaci del Falun Gong; si sa del sistema schiavistico dei «laogai», l’arcipelago di campi di concentramento in cui i detenuti lavorano gratis e sostengono l’export a costo zero che invade il mondo di prodotti a prezzo stracciato. Ma quasi nessuno sa come funziona davvero il singolare «comunismo di mercato» cinese. Per esempio, è vero che oggi la Cina produce qualche miliardario e che almeno duecento milioni di cinesi hanno un potere d’acquisto pari a quello occidentale; meno noto è che tutti gli altri (cioè, l’altro miliardo e rotti) vivono nella miseria più nera. Se in metropoli come Shanghai il salario medio si aggira all’incirca sui duecento euro mensili, nelle campagne circostanti di euro se ne guadagnano solo ventotto. Per giunta, anche nelle città decine di milioni di emigranti (che lasciano le campagne per fame) lavorano senza misure di sicurezza e senza orario per una trentina di euro al mese. Solo il dieci per cento dei lavoratori può vantare un regolare contratto con paga continua. Infatti, pare che molti datori di lavoro falsifichino le ricevute e non paghino i salari con il pretesto di saldarli semestralmente (cosa che poi non sempre avviene)".
Sembra che qui in Italia vi sia un'ondata di sinofilia che è incomprensibile.
Abbiamo un Governo che ammicca molto a Pechino, tradendo ciò che è la sua alleanza storica con gli USA.
Abbiamo un Papa che ha fatto un accordo con la Cina, il cui regime (però) continua a perseguitare i cattolici fedeli alla Santa Sede.
Questo accordo non è mai stato reso di dominio pubblico.
Eppure, la Cina viene dipinta come un Paese splendido.
Per carità di Dio, la Cina ha alle spalle una storia importante ma è anche governata da un regime totalitario e criminale.
In Cina, si adora lo Stato, come un Moloch.
Si rimuovono le statue ai templi e dalle chiese e le si sostituiscono con le immagini del leader comunista Xi Jinping.
Ergo, Xi Jinping ricalca la figura dell'imperatore ed incoraggia il Confucianesimo, il quale (come dottrina filosofica e non come religione) favorisce il sacrificio di sé stessi per il bene comune e la cieca sottomissione ai governanti.
Insomma, il comunismo ed il Confucianesimo hanno creato una combinazione che ha portato al regime di terrore cinese.
Chi non si piega al regime diventa una sorta di "nemico pubblico".
Questo sta portando povertà.
Certo, il regime si è aperto al mercato e ha prodotto qualche miliardario.
Però, tutto è funzionale al regime.
Il regime, infatti, punta ad espandersi economicamente all'estero per potere entrare nel mercato degli altri Paesi.
Una volta entrato nel mercato degli altri Paesi, il regime cinese ne influenza la politica.
Questo è il dramma.
Noi rischiamo di essere dominati da un regime criminale, un regime contrario alla libertà e al diritto.
I nostri governanti si rendono conto di ciò?
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