Come riporta "Il Secolo d'Italia", i sondaggi più recenti parlano di un centrodestra avanti in Veneto, in Liguria, nelle Marche e in Puglia.
In Veneto, il presidente in carica Luca Zaia sarebbe in vantaggio di oltre 50 punti percentuali rispetto al candidato di centrosinistra Arturo Lorenzoni.
In Liguria, il presidente in carica Giovanni Toti è dato in vantaggio sullo sfidante del centrosinistra (sostenuto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle) Ferruccio Sansa, nonostante vi sia anche un candidato presidente facente riferimento a Grande Nord, Giacomo Chiappori.
Nelle Marche, il candidato presidente Francesco Acquaroli è dato in vantaggio sullo sfidante di centrosinistra, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.
In Puglia, il candidato di centrodestra Raffaele Fitto è dato in vantaggio sul presidente in carica Michele Emiliano, il quale è penalizzato dal fatto che Italia Viva abbia candidato Ivan Scalfarotto, oltre che dal fatto che le amministrazioni di centrosinistra abbiano distrutto la sanità e l'agricoltura della regione.
Il centrodestra è in dato crescita anche in Toscana e in Campania, nonostante il centrosinistra sia dato ancora in vantaggio in queste due regioni.
Insomma, queste elezioni regionali potrebbero essere una disfatta per la sinistra.
Se così fosse, il premier Giuseppe Conte ed il suo Governo dovrebbero trarre tutte le conseguenze di ciò.
Le pessime conseguenze si pagano quando si fa della cattiva politica.
Questo Governo è proprio il paradigma della cattiva politica.
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