Su "Panorama", vi è un articolo di Maurizio Belpietro che è intitolato "La nascita di una nuova IRI".
Oramai, lo Stato è entrato a gamba tesa nell'economia.Basti pensare all'ILVA, alle Autostrade e alla Corneliani.
Con lo Stato presente nell'economia, si riducono le libertà delle persone.
La cosa si vide nel periodo fascista e si sta vedendo ora.
In fondo, fascismo e comunismo non sono così dissimili.
Lo Stato non è più un semplice controllore ma diventa imprenditore.
Uno Stato imprenditore non è più neutrale ma si mette in competizione con le imprese private, le quali sono svantaggiate.
Infatti, un ente controllore che diventa un imprenditore concorrente delle aziende ha sempre un vantaggio.
Esso può agire come controllore nei confronti degli altri ma può fare ciò che vuole come imprenditore..
Stiamo andando verso un nuovo statalismo di stampo marxista.
Del resto, l'attuale Governo ammicca alla Cina e la tratta come un modello.
Così, noi avremo meno libertà economica e (di conseguenza) meno libertà individuale.
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