Questa è l'ennesima follia.
Lo riporta il sito "Italia Israele Today", nell'articolo intitolato "Se un tribunale “stabilisce”
che Gerusalemme non è la capitale di Israele…".A fare questa follia è stato il tribunale di Roma.
Il fatto è avvenuto dopo le polemiche seguite alla trasmissione televisiva della RAI “L’Eredità” siamo giunti a un nuovo capitolo che coinvolge un tribunale della Repubblica, precisamente da quello di Roma. Ora, ricapitolo il tutto.La trasmissione televisiva della Rai “L’Eredità”, nella puntata andata in onda 21 maggio, ha scatenato una accesa controversia, quando il suo conduttore, Flavio Insinna, ha corretto un concorrente che ha dichiarato Tel Aviv capitale di Israele al posto di Gerusalemme. Insinna, giustamente, ha ribadito che la capitale di Israele è Gerusalemme.
Ne è venuta fuori una bagarre e a seguito di varie pressioni politiche Insinna ha dovuto fare una parziale marcia indietro.
Purtroppo, questo non è bastato e la cosa è finita nel tribunale di Roma, dopo che le associazioni pro-Pal sono insorte.
Il tribunale ha "stabilito" che "Gerusalemme non è capitale di Israele".
Ora, questi magistrati hanno "stabilito" ciò ignorano alcune cose.
In primis, Israele è uno Stato che esiste e fa parte dell'ONU da molto prima che l'Italia vi entrasse.
In secundis, la Palestina non esiste.
Dunque, non si può equiparare uno Stato che esiste con uno che non esiste.
Per il tribunale, l'Italia non riconosce Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele.
Ora, il fatto che l'Italia non riconosca Gerusalemme come capitale di Israele è un atto politico che nulla ha a che fare con il diritto internazionale.
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