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giovedì 20 agosto 2020

Joe Biden, un lupo travestito da agnello


Su "La Nuova Bussola Quotidiana", vi è un bell'articolo di Stefano Magni che è intitolato "Biden punta alla presidenza, travestito da moderato".
Ne riporto questo stralcio:

"I Democratici concludono oggi la loro kermesse, la Democratic National Convention, con la nomina ufficiale di Joe Biden a candidato presidente degli Stati Uniti. Si preparano a vincere, stando ai sondaggi tutti favorevoli a loro, non solo per la Casa Bianca, ma anche per il Congresso. E dunque, dopo quattro anni di lotta contro Trump, lanciano un messaggio che risulti, il più possibile, unificante. Trump viene additato come il responsabile della polarizzazione della società americana. Biden viene indicato come l’uomo della riconciliazione.

I toni dei discorsi, gli ospiti bipartisan e la simbologia utilizzati nel corso della Convention puntano tutti a questo scopo: alla ricucitura del popolo americano. La retorica di Black Lives Matter è scomparsa, anche se i disordini continuano. La bandiera americana garrisce nei video, benché sia un rischio sventolarla nelle manifestazioni violente degli Antifa. Nella propaganda dei Democratici fa capolino anche Ronald Reagan, con la sua storica campagna del 1984 “Morning America”. Repubblicani di vecchia data hanno partecipato come oratori, virtuali (prima di tutto si sono evitati gli assembramenti, causa Covid-19). Fra di essi, oltre a Cindy McCain, ultima moglie di John McCain (candidato presidente nel 2008), anche John Kasich, già governatore dell’Ohio, uno degli Stati in bilico, sconfitto da Trump nelle primarie del 2016. Kasich, che è un pro-life convinto, non è stato gradito per questo motivo dalla sinistra dei Dems. In particolare, Alexandria Ocasio Cortez ha espresso più di una riserva: “Possiamo costruire ponti e non perdere di vista i nostri valori. È importante ricordare che Kasich è un anti-abortista estremista”. Biden e la sua vicepresidente Kamala Harris, fanno dell’aborto uno dei cavalli di battaglia della loro politica, su questo la Cortez può dormire sonni tranquilli"
.

Com'è scritto nell'articolo di Magni, il presidente Trump è additato dal suo sfidante Joe Biden e dai Democratici come colui che ha creato divisione e polarizzazione negli USA.
La realtà è un'altra: ad essere veramente divisivi sono proprio Biden ed il suo partito. 
Oramai, il Partito Democratico USA è diventato estremista.
Gli elementi di spicco sono personaggi come Alexandria Ocasio Cortez ed il senatore (che si dice socialista) Bernie Sanders.
Qualcuno dirà: "L'ex-presidente Barack Hussein Obama è moderato!". 
Questo non è vero.
Infatti, Obama è a tutti gli effetti un estremista e lo sta dimostrando ora, con gli attacchi continui e personali lanciati al presidente Trump.
Ora, quello che deve preoccupare gli Americani è il fatto che Biden non abbia ancora dimostrato di avere un programma.
Ha solo attaccato (in modo becero) il presidente Trump.
A parte l'essere contro Trump, il Partito Democratico ha dimostrato di essere mediocre in fatto di programmi.
Anzi, non ha detto nulla.
Non ha idee.
Ricordo che la politica economica di Trump è stata più che buona, come la politica estera.
Gli USA non hanno affrontato nessuna guerra.
Questo è veramente tanto.
Ora, Biden si vuole presentare come un moderato ma non lo è.
Il suo partito ha cavalcato l'onda violenta dei Black Lives Matter.
Egli stesso ed Obama hanno fatto ciò.
Biden è un lupo travestito da agnello.
Ora, il fatto che il Partito Democratico sia diventato estremista deve fare preoccupare anche gli elettori democratici più moderati.
Questo può giocare a vantaggio di Trump, il quale non deve essere dato per sconfitto.
Del resto, quattro anni fa, i sondaggi lo diedero per sconfitto.
Poi, le cose andarono in modo totalmente diverso.
Il fatto che Biden ed Obama attacchino il presidente con questa foga è solo il segno di un grande nervosismo.
Chi sa di essere vincitore certo non ha bisogno di attaccare in questo modo. 


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