Prima del calcio d’inizio del tradizionale Trofeo Berlusconi, che per la quinta volta mise di fronte Milan e Juventus, il Diavolo e la Vecchia Signora, fu celebrato l’addio di colui che divenne uno dei simboli dei successi internazionali rossoneri e dell’Olanda e del calcio mondiale.
La storia di Van Basten rappresenta ancora oggi quello che è il calcio.
Infatti, il calcio è agonismo e passione,
Van Basten ebbe (tuttora, come allenatore) ha molta passione.
Certamente, tutto ciò fu fermato dalla fragilità fisica del calciatore olandese e grande campione del Milan.
Egli dovette fermarsi a soli 28 anni per via di vari infortuni.
Nel 1993, dopo quattro mesi di stop per via di un intervento alla caviglia, egli segnò il suo ultimo goal al portiere Alessandro Nista, nella partita Ancona-Milan.
Nista fu lo stesso portiere al quale Van Basten segnò il primo goal in serie A il 13 settembre 1987.
Poi, il 16 maggio 1993, giocò la sua partita con la Roma.
In quella partita, in vista della finale di Coppa Uefa, la quale vinta dagli avversari francesi dell'Olympique Marsiglia, Va Basten fu tenuto a riposo.
Egli giocò quella partita con la caviglia dolorante.
Quella partita fu l'ultima di questo grande campione che sentì di non potere fare più nulla contro i malanni che ne affliggevano il corpo.
Tuttavia, egli ricominciò come allenatore nel 2003.
Van Basten rappresenta ancora oggi quel calcio che appassionava tutti, a prescindere dai colori della squadra che si tifa, quel calcio che purtroppo non esiste più.
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