Infatti, si muore anche di cancro.
Io stesso ho perso dei parenti per colpa del cancro.
Si muore anche di infarto e di altre malattie e si muore anche perché si sente che la vita non è più sopportabile.
Eppure, queste cose non fanno notizia.
Invece, fanno notizia i contagi da Coronavirus, che sono veramente minimi.
Oramai, è chiaro che si stia facendo una campagna di terrore per bloccare tutto, comprese le elezioni.
Ora, voglio scrivere qualcosa riguardo ai giovani che si suicidano perché non riescono a realizzarsi.
Io sono uno di quelli che sanno quale sia il significato di certe cose.
So cosa significa studiare, diplomarsi ed ottenere altri titoli, senza trovare uno sbocco lavorativo adeguato o senza trovare un lavoro.
So cosa significa mandare curricula su curricula, fare colloqui su colloqui e trovare solo lavori con contratto a termine e pagati con stipendi miseri.
Purtroppo, il sistema italiano è malato.
Gli ultimi governi hanno distrutto l'impresa ed i giovani sono stati penalizzati duramente.
Infatti, un giovane cerca lavoro per potersi realizzare, per potere uscire di casa e per diventare un membro attivo della società.
Già tartassate, le imprese vogliono spendere il meno possibile.
Così, alla fine, esse preferiscono i migranti, i quali sono sono nel circolo delle cooperative e varie realtà che traggono guadagni dall'immigrazione irregolare.
Basta leggere il libro "Profugopoli" di Mario Giordano.
Ora, i nostri giovani sono criminalizzati e bistrattati.
Basti pensare a quelli che attaccano i giovani che vanno in discoteca o che vanno al mare in Sardegna, accusandoli di essere degli "untori".
La questione del Coronavirus ha aggravato la situazione dei giovani.
Ne ha distrutto la vita sociale e ne ha affossato quella lavorativa, visto che il lockdown ha fatto fallire molte imprese.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Molti giovani si sentono inutili, cadono in depressione e tra loro ci sono quelli che arrivano a fare atti estremi.
Vi pare normale tutto ciò?
Un giovane italiano che va all'estero non è automaticamente uno che si trova bene.
Infatti, essere all'estero significa essere sempre in casa d'altri.
Dunque, ci si deve adattare, si deve imparare la lingua e non è detto che si riesca a sbarcare il lunario perché gli imprenditori stranieri preferiscono sempre i loro connazionali.
All'estero, non c'è il buonismo petaloso che c'è qui in Italia.
Qualcuno può dire che all'attuale Governo ci sono dei giovani.
Se i giovani italiani debbono essere rappresentati da un ministro degli Esteri che sembra la caricatura di un pastorello del presepe di San Gregorio Armeno, che non sa nulla di geografia e che non conosce le lingue straniere, significa che l'Italia è alla frutta.
Serve un cambio di mentalità.
Si deve fare capire a coloro che stanno nella classe dirigente che sono completamente inadeguati e che debbono lasciare il posto ad altri.
Dunque, è bene che gli italiani facciano un atto di orgoglio nel fare sentire la loro voce.
Nessun commento:
Posta un commento