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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 16 agosto 2020

La questione dell'odio


Mi è capitato di leggere su Facebook questo post della pagina di Lorenzo Tosa:

"Accade che, all’alba di tre giorni fa, sbarchino nel porto di Porto Selvaggio (Nardò) 77 migranti, tra cui 14 donne e 33 minori, quasi tutti di nazionalità afghana, somala, irachena e pakistana. Arrivano da un viaggio durato due mesi, reduci da violenze, persecuzioni, fame. Alcuni, per la sete, sono stati costretti a bere l’acqua di scarico delle navi.



Accade che la Caritas diocesana, insieme alle istituzioni locali, faccia la cosa più normale e umana in un caso del genere: li accolga e li ospiti, si prenda cura di loro.


Accade che sui social si scateni il vomito di centinaia di italiani, che fanno a gara per mostrare il proprio lato più abietto, violento, razzista, intollerante. “Ributtateli a mare”. “A casa loro”. “Portano il virus”. Cibo per pesci devono diventare” ecco quello che scrivono.

Molto di quest’odio arriva dagli stessi sedicenti cattolici che alla domenica vanno a messa, pregano, ricevono la comunione.

Così, ieri, il parroco di Nardò, don Riccardo Personé, non ce l’ha più fatta e, durante la messa, li ha guardati in faccia uno per uno, tuonando contro quegli stessi fedeli che vede ogni giorno sui banchi della sua chiesa. E sono parole che non hanno credo religioso o colore politico.

"Se sono cattolico” ha detto, “non posso restare indifferente, non può venire in chiesa chi è in grado di augurare la morte ai bambini, non basta venire a messa. Non è una questione politica, non è questione di destra e sinistra , ma di umanità. E qui ormai c'è del disumano".

Ormai c’è del DISUMANO.
È tutto veramente qui.

C’è la chiesa della forma, del rito, dell’ipocrisia, del “noi” e del “loro”.

E c’è la chiesa di don Riccardo, di chi tende la mano a chiunque arrivi dal mare, senza chiedersi chi sia, di che colore ha la pelle.

Guardate don Riccardo, guardatelo bene.
Un essere umano
".
.
Se incontrassi padre Riccardo, gli risponderei con queste parole:

"Che l'odio sia una cosa orrenda è ovvio.
L'odio può produrre cose veramente gravi.
Però, non si confonda l'odio con una legittima richiesta di legalità.
Io sono un cattolico praticante.
Quando posso fare del bene, lo faccio, senza favore troppo clamore.
Però, non posso essere d'accordo con quei miei correligionari che, per esempio, accettano un'immigrazione senza regole.
Vedete, esiste un diritto di emigrare ma ne esiste anche uno di non emigrare.
Mi pare che questo sia stato detto anche da Papa Benedetto XVI.
Ora, l'immigrazione clandestina non è accettata in nessun Paese civile.
Infatti, l'immigrazione clandestina alimenta giri illeciti e mette e rischio la tenuta economica e sociale del nostro Paese.
Io non ho nulla contro chi entra nel nostro Paese in modo regolare, con i documenti, con un lavoro e con tanta voglia di integrarsi e di rispettare la nostra legge e la nostra cultura.
Anzi, ritengo che queste persone meritino rispetto. 
Semplicemente, non posso accettare che delle persone vengano qui senza documenti e senza un lavoro.
Infatti, come ho scritto prima, l'immigrazione clandestina alimenta traffici illeciti, come quelli degli scafisti, e mette a rischio la nostra tenuta economica e sociale. 
Il nostro Paese ha già tanti problemi e a questi ultimi si sono aggiunti il Coronavirus ed il malgoverno della situazione causata dall'epidemia.
Da italiano, non posso accettare che si mandi a ramengo il nostro Paese, in nome di un buonismo che fa comodo solo ad alcuni". 

Questa è la mia risposta a padre Riccardo.
Ora, invito a leggere il testo dell'articolo da me riportato qui sopra.
L'articolo è stato da me scritto sull'edizione di giugno de "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale Pensiero e Tradizione di Mantova, con la quale collaboro.
L'odio esiste ed il Coronavirus l'ha fatto emergere.
Però, l'odio in questione è qualcosa di diverso da quello di cui ha scritto Lorenzo Tosa.
Penso, per esempio, all'odio tra Nord e Sud, un odio che è stato rinfocolato da certe pessime politiche.
Io sono nato a Mantova e vivo a Roncoferraro ma sono di origini meridionali (abruzzesi per parte di padre e siciliane per parte di madre) so cosa significano certe cose.
So cosa significa la parola "terrone".
Qui si assiste ad un paradosso.
Infatti, oggi, coloro che si dicevano contro i "terroni" sono le stesse persone che tacciono riguardo all'immigrazione clandestina o che (magari) si dicono accoglienti.
Basti pensare ad una città come Torino, la quale non ha mai visto la Lega (un tempo Lega Nord) al Governo.
Anzi, una città come Torino ha avuto tanti sindaci di sinistra, di quella sinistra che oggi vede nell'immigrato clandestino il "nuovo proletario".
Eppure, nella progressista Torino, molti non affittavano ai meridionali.
Lo stesso dicasi anche per altre città proletarie.
Mi fa venire in mente il film "Don Camillo monsignore ma non troppo" (con Gino Cervi e Fernandel) in cui vi erano Gisella, il donnone comunista che (tra le altre cose) rubò gli abiti a don Camillo mentre questi stava facendo un bagno nel Po, e suo marito Marasca.
Questi era maltrattato dalla moglie, la quale lo chiamava "terrone". 
Dunque, questo sentimento era ben presente nella sinistra settentrionale, anche più che nella Lega Nord, oggi Lega. 
Anzi, i leghisti si sono sempre comportati correttamente.
Oggi, questi comunisti del Nord che tanto attaccavano i meridionali e dicevano loro che "toglievano il lavoro" sono in prima fila nell'"accoglienza" dei migranti clandestini.
Anche questa è ipocrisia.
Oggi, il Coronavirus ha fatto crescere delle paure
Come ho scritto nell'articolo, il malgoverno ha scatenato le paure.
Queste paure, in realtà, sono da ridimensionare.
Ricordo che la mortalità da Coronavirus è pari al 2% dei casi.
Nella maggioranza dei casi, si guarisce.
Certo, il virus non deve essere sottovalutato ma tengo a ricordare che anche l'influenza normale può uccidere.
Per esempio, una persona immunodepressa può morire tanto con il Coronavirus quanto con l'influenza normale.
Anche una persona cardiopatica può avere seri problemi tanto con il Coronavirus quanto con l'influenza. 
Però, poiché il Coronavirus ha fatto più danni qui in Lombardia, chi abita in questa regione è diventato un "untore" agli occhi di chi abita nel Mezzogiorno.
Questo Governo ha delle responsabilità enormi riguardo alla paura e all'odio conseguente. 
Basti pensare alla gestione dell'emergenza, che è stata disastrosa.
Un esempio è il caso della mancata istituzione della zona rossa tra Alzano e Nembro, cosa che era di responsabilità del Governo.
Inoltre, visto che si parla tanto di "odio", perché non si parla dell'odio scatenato contro il leader della Lega Matteo Salvini e quella di Fratelli d'Italia (il partito di cui oggi faccio parte) Giorgia Meloni?
Non è odio augurare la morte a Salvini?
Non è odio insultare Giorgia Meloni, per il suo accento romanesco o per altri suoi aspetti?
Inoltre, quando non si hanno argomenti, si accusano coloro che la pensano in modo diverso dal mainstream che c'è oggi qui in Italia di "fascismo".
L'odio c'è ma non riguarda la questione dei migranti clandestini, i quali fanno un danno anche ai migranti regolari.
Guarda caso, anche molti di questi ultimi hanno già detto che l'immigrazione clandestina deve essere combattuta.
Dunque, anche i migranti regolari sono "razzisti"?
Già, non c'è lavoro per noi italiani (ed io ne so qualcosa) figuriamoci se ce n'è per i migranti clandestini.
Questi ultimi stanno qui in Italia, non fanno nulla e creano problemi di sicurezza e di legalità. 
L'odio c'è ma è tutta un'altra cosa. 








 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".