Risposta a "Il Fatto Quotidiano" riguardo alla questione di Papa Francesco

Su "Il Fatto Quotidiano", vi è un articolo di Francesco Antonio Grana che è intitolato "Papa Francesco insultato da Antonio Socci: "Aiuta il governo traditore asservito". Per la Chiesa: "Odio social è peccato".

Ne riporto questo stralcio:

"“È molto brutto vedere uscire dalla bocca di un cristiano un insulto o una aggressione. È brutto. Capito? Niente insulto! Insultare non è cristiano”. Parole che Papa Francesco pronunciò durante l’Angelus del 7 settembre 2014. Eppure lui stesso è continuamente bersaglio di insulti. Anche da chi si dichiara cattolico, perfino più dello stesso Pontefice. Come Antonio Socci che sul suo profilo Twitter ha recentemente scritto: “Bergoglio corre in soccorso a Conte e si conferma il solito traditore asservito al potere”. Il riferimento è al contenzioso tra la Cei e il governo italiano sulla partecipazione dei fedeli alle messe durante la fase 2 del coronavirus". 

Mi sorprende che un giornale come "Il Fatto Quotidiano" sia diventato un "fidei defensor".

Se al posto di Papa Francesco ci fosse stato un Papa come Papa Benedetto XVI, il giornale in questione sarebbe stato così incline a difenderlo?

Ora, il giornale diretto da Marco Travaglio è la "Pravda" di questo governo.

Dunque, il fatto che l'attuale Papa si sia schierato con questo governo è cosa ben vista dal quotidiano in questione.

A differenza di Socci, io non dico che Papa Francesco sia illegittimo.

Non ho le prove della sua illegittimità.

Però, lo contesto per il fatto che egli si sia schierato politicamente.

Come ho detto anche su YouTube, essere Papa è una responsabilità.

Essere Papa significa anteporre il bene della Chiesa anche a sé stessi.

Al momento in cui Papa Francesco esprime una posizione politica, per esempio, contro il presidente USA Donald Trump, esprime qualcosa che va contro il bene della Chiesa poiché una parte di cattolici (me compreso) non obbedisce.

Per esempio, Papa Francesco ha ringraziato la Cina in merito alla questione delle mascherine.

Questo ha spaccato la Curia e ha provocato le reazioni dei cardinali americani, i quali hanno preso le distanze. 

Oltre a ciò, egli ha permesso che lo Stato italiano si ingerisse nella Chiesa.

Oggi, lo Stato può dettare legge nella Chiesa, per esempio, dicendo ai preti come debbono dire messa.

Questo è inaccettabile.

Dunque, questo non è odio contro il Papa ma è la presa di coscienza di un grosso problema dentro la Chiesa.