Ciò che ha detto domenica scorsa l'ex-brigatista Raimondo Etro nella trasmissione televisiva di Massimo Giletti "Non è l'Arena" è stato veramente sconvolgente.
Etro è stato chiamato da Giletti per avere un confronto con le esponenti di Fratelli d'Italia Daniela Santanché e Rachele Mussolini, le quali sono state fatte oggetto di frasi sessiste da parte sua.
Ad un certo punto, discussione è degenerata ed Etro ha detto questa battuta: "Meglio avere le mani sporche di sangue che di acqua come Ponzio Pilato".
Quindi, è scoppiata la bagarre.
La senatrice Santanché, in collegamento, ha chiesto a Giletti di cacciare via dallo studio Raimondo Etro e che se non l'avesse fatto se ne sarebbe andata.
Giletti ha mandato via Etro.
Ora, sappiamo tutti chi è Raimondo Etro.
Etro è stato un militante delle Brigate Rosse.
Fare ironia su fatti gravi, come le leggi razziali fasciste, la Shoah, il massacro delle foibe o le stragi compiute dalle Brigate Rosse è quantomeno vergognoso.
Etro farebbe bene a scusarsi pubblicamente.
Si dovrebbe scusare prima di tutto con i familiari e gli amici delle vittime delle Brigate Rosse ma anche con tutti gli italiani che credono nello Stato di diritto.
Non si può ironizzare su ciò che ha ferito la nostra società, la quale deve riconciliarsi con la storia per potere andare avanti.
Ora, ad Etro è stato tolto il reddito di cittadinanza.
Lo riporta "Il Giornale".
Io trovo che le provocazioni di Etro siano sgradevoli.
Non si può ironizzare sui morti a causa del terrorismo rosso (come non si può ironizzare sulle vittime di qualsiasi altra forma di terrorismo) né si possono fare simili affermazioni che fanno sentire offeso ogni buon cittadino che ogni giorno si deve barcamenare in una situazione piena di problemi.
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