Su "Ticino Live", vi è un articolo di Chantal Fantuzzi che è intitolato "Perché ogni anno per la “Giornata del Ricordo” per le vittime delle Foibe ci sono sempre polemiche?".
Questa domanda merita una sacrosanta risposta.
Purtroppo, dopo la II Guerra Mondiale, si scelse di fare un compromesso "in nome dell'antifascismo".
Questo compromesso fu fatto anche con coloro che, pur essendo antifascisti, non erano democratici.
Questo fu il male di fondo.
Questi antifascisti non democratici si assunsero un ruolo egemone nel mondo della cultura.
Io lo so bene.
Nel 1999, dovetti fare l'esame di maturità alle scuole superiori.
Durante un'interrogazione in biotecnologia, nominai il nazismo.
Nominai il nazismo come periodo storico e non di certo per fare apologia di esso.
Io non sono mica nazista né fascista.
Sono un conservatore-liberale.
Politicamente parlando, sono "nipote" di Margaret Thatcher e non di Benito Mussolini e men che meno di Adolf Hitler.
Eppure, sapendo della mia formazione non marxista, la mia professoressa mi suggerì di non nominare il nazismo durante l'orale dell'esame perché gli insegnanti erano prevalentemente di posizione marxista e avrei potuto essere male interpretato.
Mi ricordo codesto episodio come se fosse accaduto ieri.
Ancora oggi, persiste questa situazione.
Per questo, giustamente, si parla dei crimini dei fascisti e dei nazisti mentre si fa fatica a parlare delle azioni criminali compiute dai comunisti.
Deve essere ricordato, infatti, che il massacro delle foibe fu compiuto dai partigiani jugoslavi comunisti di Tito.
Questi erano alleati dei comunisti italiani, i quali diedero la "benedizione" a quel crimine.
Purtroppo, questo compromesso impedisce ancora oggi di parlare della nostra storia del secolo scorso in modo sereno e senza pregiudizio alcuno.
Questo impedisce di avere una società riconciliata ed unita.
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