Dovremmo difendere il senatore Matteo Salvini da questo attacco giudiziario anche se fossimo suoi avversari, perché quando ha operato, era il governo a operare.
Negare circolazione allo straniero senza permesso è una libera scelta dello Stato.
Criticare Carola Rackete, una persona che ha portato nel nostro Paese dei migranti clandestini e ha messo a rischio la sicurezza di una motovedetta della nostra Guardia di Finanza, può costare una querela per diffamazione.
È in gioco la libertà dello Stato, cioè di tutti noi.
Questo è un paradosso.
Si processa un uomo che è stato ministro degli Interni e che ha fatto il suo dovere mentre si lascia libera e si tutela una signorina tedesca che ha speronato una motovedetta della nostra Guardia di Finanza e ha portato dei migranti clandestini nel nostro Paese.
Questo è il segnale di qualcosa che non funziona.
Oramai, il divario tra il palazzo ed il popolo si è fatto evidente.
Qui sta il pericolo per la nostra sovranità e per la democrazia.
Morris Sonnino-Antonio Gabriele Fucilone
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