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giovedì 13 febbraio 2020

L'atteggiamento antiitaliano dei comunisti

All'articolo intitolato "Roncoferraro, intitolazione del parco a Norma Cossetto" è arrivato codesto commento:
"Era il 1943, c'era la guerra, lei era fascista e suo padre era addirittura dirigente del locale partito nazionale fascista.
16 persone probabilmente innocenti sono state successivamente giustiziate dai tedeschi per vendicare la morte di questa ragazza.
È necessario intitolarle un parco? Trattandosi di una fascista, ovvero di una criminale, ovviamente no.
Mio nonno, partigiano comunista, è sempre stato chiaro ed esplicito: "N'ema copà trop pochi da gügioi fasisti". Viva la libertà!
".

A giudicare dal dialetto, il commentatore (anonimo) deve essere una persona residente qui dalle mie parti o comunque nella Provincia di Mantova.
In italiano, le parole del nonno dell'interlocutore recitano: "Abbiamo ammazzato troppo pochi porci fascisti".
Mi sentirei di rispondere, facendo notare all'interlocutore che il comunismo non c'entra nulla con la libertà.
Per esempio, vorrei ricordare l'eccidio di Porzus, in cui i partigiani comunisti della Brigata Garibaldi uccisero altri partigiani cattolici, liberali e socialisti.
Vorrei ricordare anche l'uccisione di Rolando Rivi, un giovane seminarista.
I suoi uccisori furono partigiani comunisti.
Appare evidente che dentro la guerra tra fascisti ed antifascisti vi sia stata anche una guerra tra questi ultimi, tra i comunisti e gli altri.
I primi non volevano rendere l'Italia libera ma la volevano sottomettere al comunismo.
Per questo motivo, i comunisti tacquero di fronte al massacro delle foibe fatto da Tito e dai suoi partigiani jugoslavi.
Tito non voleva solo prendersi la Venezia Giulia, l'Istria e la Dalmazia ma voleva prendersi anche Trieste.
Ricordiamo l'occupazione di Trieste.
Sul sito dedicato a Giorgio Perlasca (che non fu certamente un pericoloso fascista) la cosa è raccontata in modo molto esplicito
Purtroppo, i comunisti ebbero un atteggiamento antiitaliano.
Il blog di Nicola Porro riporta le parole di Palmiro Togliatti sulla questione delle foibe:

"Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi".

Ricordo che Togliatti non fece nulla per salvare i nostri soldati rimasti in Russia.
Tra questi, vi fu anche un mio prozio.
Questi comunisti ebbero un atteggiamento antiitaliano.
Purtroppo, a sinistra vi è ancora una certa allergia alla questione.
Questo atteggiamento impedisce al nostro Paese di potere avere una vera riconciliazione tra persone.
Norma Cossetto era una ragazza.
Ella fu stuprata ed uccisa dai partigiani titini per odio nei confronti dell'Italia e degli italiani.
Questo è ancora oggi un dato di fatto per il quale non può esserci nessuna giustificazione.
Chi crede veramente nella libertà è antifascista, antinazista ed anticomunista.
Chi crede veramente nella libertà deve condannare ogni forma di totalitarismo senza se e senza ma.
Non si può transigere su questo.


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