Il governo che fa scappare le imprese

Su "Panorama", vi è un articolo di Guido Fontanelli che è intitolato "Conte come ti faccio scappare gli investitori dall'Italia".
Oramai, il quadro è completo ed è ben visibile.
A tenere lontano le imprese straniere non ci sono solo la burocrazia bizantina, le troppe tasse, la Pubblica amministrazione lentissima e la giustizia poco efficiente.
Infatti, è difficile avere fiducia di un Paese che ad ogni cambio di governo saltano le regole e dove troppo spesso le aziende rischiano di finire in tribunale.
Il caso Ilva insegna.
Questo è scritto anche nell'articolo ma si deve aggiungere un altro tassello al mosaico che rappresenta questo disastro.
Infatti, vi è il problema dei sindacati che hanno ancora un approccio ottocentesco nei confronti delle aziende.
Inoltre, vi è una classe politica che non difende i nostri interessi in Europa.
Per esempio, proprio l'Unione Europea ha deciso di sospendere i dazi imposti alla Cambogia sul riso e questo danneggerà i nostri risicoltori.
Dov'è il nostro commissario Paolo Gentiloni?
Dov'è il nostro governo?
Questo crea sfiducia negli imprenditori che non investono nel nostro Paese.
Oramai, il nostro Paese ha perso ogni credibilità.
Gli unici che investono sono quelli delle multinazionali, i quali tengono in funzione le nostre aziende per un po' per poi prendersi i marchi ed andare via.
Non si fa più ricerca ed i nostri ricercatori vanno all'estero.
Dunque, il nostro Paese sembra condannato ad un declino.
A fronte di ciò, il governo non risponde in modo corretto.
Infatti, il governo pensa solo a tassare cittadini ed imprese e a come togliere la prescrizione nei processi.
Così, la giustizia sarà ancora più inefficiente e gli imprenditori stranieri saranno sempre meno incoraggiati ad investire.