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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 8 febbraio 2020

Marco Vannini, si faccia giustizia

Marco Vannini merita giustizia.
Quello che accadde nel maggio 2015 fu assurdo.
Marco Vannini, un giovane romano di Cerveteri, fu ucciso da un colpo di pistola mentre era nella casa della sua fidanzata Martina Ciontoli, a Ladispoli.
Ora, i soccorsi furono chiamati dopo 110 minuti dal fatto.
Marco si sarebbe potuto salvare se i soccorsi fossero stati chiamati subito.
Invece, ciò non accadde.
La famiglia Ciontoli, Martina ed i genitori ed il fratello di lei, risulta indagata per omicidio.
Il padre di Martina, Antonio Ciontoli, afferma che il fattaccio sia avvenuto per un errore.
Secondo la sua versione, Ciontoli avrebbe voluto fare vedere a Marco la sua pistola e nel fare ciò sarebbe partito un colpo.
Allora, se fosse stato così, si sarebbero dovuti chiamare i soccorsi immediatamente.
Ciò non accadde.
Il proiettile trapassò il cuore, che continuò a pompare sangue fino alla fine, un polmone ed una costola, per finire in un muscolo.
Ieri, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del processo in Corte d'Appello che ha ridotto la pena comminata nel processo di I grado da 14 a 5 anni di reclusione. 
La vicenda ha troppi contorni oscuri.
I soccorsi furono chiamati quando Marco era di fatto spacciato.
Questo non può essere definito normale per un omicidio colposo.
Dunque, il processo in Corte d'Appello dovrà essere rifatto.
Marco deve avere giustizia.


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