Le Sardine non sono un movimento spontaneo

Su "Panorama", vi è un articolo di Francesco Borgonovo che è intitolato "Quel che davvero nuota dietro le Sardine". 

Che le Sardine siano state il fenomeno delle recenti elezioni regionali, riempiendo le piazze e riaggregando questa sinistra senza idee è vero.

Però, questo movimento non è certo spontaneo.

Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Altro che moto spontaneo nato da un'iniziativa di quattro giovani bolognesi...

I pesciolini sono stati lo strumento attraverso il quale il PD è riuscito a darsi una parvenza di vita e ha funzionato. O, almeno, ha funzionato in Emilia-Romagna.

Laddove la sinistra era spaccata, profondamente in crisi e del tutto perdente-come in Calabria-le cose sono andate diversamente". 

Che le Sardine abbia fatto tornare al voto quegli elettori di sinistra emiliani e romagnoli che in passato si sono astenuti è vero ma anche nel feudo rosso vi è stato un arretramento del centrosinistra. 

Comunque, le Sardine non sono un movimento spontaneo.

Almeno, sussistono dei dubbi sulla natura spontanea del movimento. 

Nel mio piccolo, io ho partecipato a qualche campagna elettorale (ovviamente, del centrodestra) e so che non è facile mettere in modo la macchina elettorale in quattro e quattro otto.

Non mi risulta possibile, per esempio, che un movimento che si dice spontaneo abbia potuto avere a disposizione dei palchi molto costosi.

Inoltre, sappiamo tutti che il Partito Democratico in Emilia-Romagna è ancora molto organizzato, nonostante la crisi che lo attanaglia anche in quella regione.

Anche sulla natura apartitica del movimento in questione vi sono forti dubbi.

Un movimento che canta "Bella ciao" non è certo apartitico. 

Dunque, guardando bene le cose, si scopre che la storiella del movimento spontaneo ed apartitico non è credibile.