Ne riporto questo stralcio:
"In questi giorni d’emergenza da coronavirus, diventa palese l’inadeguatezza di chi governa l’Europa. Son vent’anni che ci dicono che l’emergenza di tutte le emergenze globali è quella climatica. Ne hanno fatto anche una dichiarazione ufficiale, scimmiottata sùbito dai Pd nostrani e da alcune amministrazioni locali che sono nelle loro mani, a cominciare dalla regione Emilia-Romagna, che l’emergenza climatica la dichiarò lo scorso agosto. Naturalmente non esiste alcuna emergenza climatica. Ma tant’è. Né esiste l’emergenza da smog urbano, come non esiste il presunto mezzo milione di morti l’anno per smog che l’Agenzia ambientale europea va allarmando esserci nei Paesi della Ue.
Se invece un’emergenza c’è, essa è quella sanitaria, conseguente ai fenomeni migratori senza controllo. Quella del coronavirus è solo una prova generale della vulnerabilità di un sistema che si sta suicidando con l’ideologia. A cominciare da quella di ritenere che ciò che è già accaduto non debba ripetersi".
Il fatto che l'uomo inquini e faccia danni è lapalissiano.
L'uomo deve cercare di inquinare il meno possibile e di rispettare di più il posto in cui vive.
Però, per tanto tempo, i seguaci di Greta Thunberg hanno rotto le scatole a tutti noi con la questione dell'emergenza climatica oggi tacciono riguardo alla questione del Coronavirus.
Sia chiaro, come ho scritto tante volte, il Coronavirus è meno letale di altri (come quello della SARS o il virus Ebola) ma è sempre un virus pericoloso.
Non si sarebbe dovuto sottovalutare la cosa.
Invece, con i loro predicozzi, i predicozzi non hanno fatto altro che rompere l'anima a tutti noi con la questione del clima (sulla quale neppure tutto il mondo della scienza non è concorde) mentre vi era un problema serio che ci stava piombando addosso.
Evidentemente, chi governa attualmente il nostro Paese ha agito per pressapochismo e per ideologia e a causa di ciò non ha preso le misure che si sarebbero dovute prendere nel tempo più opportuno, ossia, prima che il virus arrivasse qui in Italia.
Se l'avesse fatto prima, forse, oggi noi non vedremmo tante persone accaparrarsi i prodotti alimentari (e non solo) nei supermercati, nel timore (indebito) di un esaurimento delle scorte.
Il panico di oggi è dovuto anche agli errori del passato.
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