Coronavirus, tra storie di complotti e preoccupazioni

Su "Italia chiama Italia", ho redatto un mio articolo intitolato "CORONAVIRUS | Preoccupazione sì, ma no al complottismo".

Ne riporto questo stralcio:

"In primo luogo, non vi è stato nessun complotto riguardo alla faccenda. Infatti, quella dei Coronavirus è una famiglia di virus nota da molto tempo. Questi virus infettano gli animali ma possono mutare, diventando virulenti anche per gli uomini. Questo nuovo Coronavirus (denominato 2019-nCoV) si differenzia per il fatto che esso possa trasmettersi da uomo a uomo. Tuttavia non è nato da un esperimento in laboratorio per essere usato come un’arma biologica". 

Oggi, è comparsa una notizia che riporta le parole dell'esperto americano di bioterrorismo Francis Boyle, il quale ha detto che il Coronavirus sarebbe stato creato in laboratorio come arma biologica. 

Che nella città cinese Wuhan ci siano dei laboratori è vero.

A questo punto, ci sarebbe da chiedersi cosa si sia fatto in essi.

Il politologo americano Edward Luttwak ha detto che un virus del genere non può essere un'arma militare poiché non può essere controllato.

Dunque, cosa sta succedendo?

Qualcuno deve dare una spiegazione.

Effettivamente, un virus come il Coronavirus non può essere usato come un'arma biologica.

Un'arma deve colpire i bersagli e non anche chi la usa.

Però, qualcosa di poco chiaro c'è.

Intanto, stando alle ultime notizie, le condizioni dei due cinesi che sono ricoverati all'Ospedale "Lazzaro Spallanzani" di Roma si sono aggravate.

La soluzione al problema è ancora lontana.