Ne riporto questo stralcio:
"Sbaglia, di grosso sbaglia chi esulta perché “Facebook uccide i fascisti”, come la chitarra di Woody Guthrie; chi, di fronte alla censura sulle pagine di CasaPound e Forza Nuova sghignazza, ammicca e pensa: tanto meglio, si fa pulizia. Sbaglia perché nella sua superficialità ideologica non vede alcune cose che stanno sotto, particolarmente inquietanti. Sbaglia perché se una azienda privatissima si pone come vetrina disponibile a tutti, l’arbitrio di decidere chi ne è degno a prescindere è a sua volta un fascismo più grande. Sbaglia perché, casomai, certe formazioni debbono essere estromesse con le procedure democratiche, vale a dire con forza di legge, non di pregiudizio social; ma finché queste formazioni vengono regolarmente elette, sia pure in proporzioni minime, e non commettono reati, non può decidere Facebook della loro esistenza".
CasaPound non mi piace, come non mi piace Forza Nuova.
Però, il modo migliore per estromettere queste formazioni politiche è la democrazia, non votandole più
L'idea di ricorrere ad una censura delle pagine e degli account di codeste formazioni politiche rischia di diventare un'arma a doppio taglio.
Infatti, rischia di farle passare per "vittime" , rischiando di rafforzarle, dato che Facebook ed Instagram (i due social-network che hanno chiuso i loro account) non sono gli unici social-media sulla piazza.
Per esempio, esiste anche il social network russo VK.
Il rischio è che queste formazioni si rafforzino.
Comunque, qui vi è anche secondo problema.
Coloro che hanno chiesto la chiusura degli account di Forza Nuova e di CasaPound e che vogliono fare chiudere anche quelli della Lega e di Fratelli d'Italia sono anche gli stessi che tacciono di fronte a personaggi che seminano odio a piene mani contro il centrodestra.
Evidentemente, come azienda privata, Facebook ha una sua politica ed è libera anche di chiudere un account indesiderato.
Il vero problema è la presenza di gruppi organizzati che sui social segnalano un account, accusandolo di avere "contenuti offensivi".
Quest'anno, io ho dovuto chiudere il blog "The Candelabra of Italy", perché non potevo più condividere il materiale su Facebook, materiale che qualcuno ha ritenuto offensivo.
Poi, anche il nuovo blog "L'Eco di San Tommaso Moro" ha fatto la stessa fine.
Tra l'altro, per una recensione pubblicata sul succitato blog e condivisa sul gruppo Facebook "Sei di Roncoferraro se..." , per avere indicato la nazionalità del proprietario della pizzeria che l'ha prodotta e per avere espresso alcune critiche ad una pizza, pizza che nel complesso era buona.
Infatti, la pizza era buona ma non era propriamente una pizza fatta secondo la tradizione partenopea, la quale si fa con il cornicione alto.
Si è chiesta la chiusura del mio blog e si è parlato anche di azioni legali contro il sottoscritto, azioni legali che non ci sono mai state, dato che il mio intento non era certamente offensivo.
Comunque, poco dopo ho dovuto chiudere il blog, perché non ero più in grado di condividerlo su Facebook.
Poi, dulcis in fundo, mi è stato chiuso il profilo Facebook, per avere pubblicato una foto di Benito Mussolini, senza avere fatto apologia di fascismo.
Infatti, l'articolo correlato alla foto lo dimostra ancora oggi.
Eppure, il mio profilo è stato chiuso e non ho più potuto riattivarlo.
Appare evidente che vi siano dei gruppi organizzati che puntano a zittire chi non è conforme alle loro idee.
Questo è il punto.
Ci troviamo di fronte ad uno "squadrismo mediatico".
A sinistra, si plaude al fatto che i profili di CasaPound e Forza Nuova si chiudano ma si tace contro chi posta foto con Matteo Salvini raffigurato "a testa in giù", post offensivi contro Giorgia Meloni e quant'altro.
Penso anche ai post contro Israele, i quali trasudano antisemitismo.
Questa è la doppia morale della sinistra, la quale si dice "democratica" ma che di democratico non ha nulla.
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