Basti leggere, per esempio, le parole di Enrico Mentana, le quali sono qui riportate.
Questi giornalisti speravano di potere vedere Benny Gantz al potere, per via delle frustrazioni subite qui in Italia, un Paese in cui il centrodestra continua a vincere.
Invece, ha vinto Netanyahu.
Così, prima delle elezioni, essi facevano le cassandre pro-Gantz e contro Netanyahu.
Addirittura, quando sembrava che si profilasse una vittoria per l'ex-militare, essi parlavano di "svolta" in Israele.
Quando la realtà ha detto una cosa diversa, molti di loro hanno iniziato ad avere dei conati, seguendo i leader del partito di Gantz, che hanno parlato di "fine della democrazia in Israele, anziché cercare di analizzare serenamente la vittoria di Bibi.
Questo sarebbe fare buon giornalismo?
Il buon giornalismo analizza i fatti e non fa il tifo.
Mi viene in mente quanto detto venerdì scorso, alla serata "90° Minuto Amarcord", quando Gianni Vasino aveva parlato del suo direttore Valenti.
Vasino aveva detto che Paolo Valenti era stato sempre molto corretto nell'esprimere i pareri sportivi e che solo quando alla sua morte sia era saputo delle sue simpatie per la Fiorentina.
Nel caso di queste elezioni israeliane, Netanyahu ha avuto un tifo contro molto forte.
Forse, invece di blaterare tanto, questi giornalisti dovrebbero cercare di capire il perché della vittoria di Netanyahu.
Antonio Gabriele Fucilone-Morris Sonnino
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