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sabato 13 aprile 2019

Il gesto "scioccante" del Papa e le parole del Papa Emerito

Questo è uno stralcio dell'articolo scritto dall'amica Chantal Fantuzzi su "Ticino Live", il quale è intitolato "Ratzinger contro il ’68, Bergoglio contro la dignità |E a Bologna si vietano le croci":
"Sud Sudan, un uomo vestito di bianco s’inchina ai piedi del presidente Salva Kiir e ai vicepresidenti del paese che a maggio avvieranno un nuovo governo che dovrà frenare la guerra in Sudan, costata, sino ad ora 400 mila morti. Quell’uomo che bacia le scarpe d’un altro uomo, in una missione diplomatica che si tramuta in una pantomima pietosa, è nientemeno che il papa. Lo stesso papa che ha ricevuto Erdogan, d’altra parte.

Un gesto compiuto “affinché il fuoco della guerra si spenga per sempre” nel Paese africano. Ma le mani portate al volto della moglie del presidente mostrano la sorpresa del gesto, adir poco, sconvolgente. Gettatosi ai piedi del dittatore del Sud Sudan, papa Francesco ha supplicato il capo africano di non compiere più stragi.

(fdm) Citazione. “I Sud Sudanesi sono rimasti positivamente scioccati nel vedere Papa Francesco che supplica i politici sud sudanesi, che si inchina e bacia loro i piedi. I video e le immagini dell’evento stanno girando su tutte le televisioni, sui social media e sugli smartphone della gente comune”. Vatican News riporta entusiasta le dichiarazioni rilasciate all’Agenzia Fides da Suor Elena Balatti, missionaria comboniana a Juba, capitale del Sud Sudan.

Se vogliamo essere sinceri fino in fondo, noi ci domandiamo se la Chiesa sopravviverà a questo papa. Ma è pur vero che Cristo stesso ha assicurato che la Chiesa durerà sino alla fine del mondo. Crediamo dunque – oltrepassando la nostra logica personale e limitata – alle parole del Maestro.

Nel frattempo, riemerge un altro Papa, quello Emerito, nientemeno che Ratzinger, che esce dal ritiro pubblicando un testo in cui dichiara che la colpa della pedofilia nella Chiesa, sarebbe scaturita dal ’68. Tra il pubblico dei fedeli, quelli più reazionari vicini al Papa Emerito, e quelli più modernisti, vicini al Papa attuale, si divide l’opinione: chi esulta per il ritorno del Papa reazionario, tradizionalista e coerente, chi invece ne è infastidito, perché ormai la linea della Chiesa sarebbe quella scarna (e, oserei dire priva di dogmi) di Francesco.

La reazione conservatrice nella Chiesa c’è, ed esulta per questo ritorno di Ratzinger che attacca il nocciolo di tutte le Rivoluzioni: il ’68. Un attacco implicito, quindi, ad ogni altra Rivoluzione (il Concilio Vaticano II, piuttosto che l’epoca ecclesiastica odierna)? Probabilmente sì, e la sua esistenza è un dato di fatto. Un altro Papa, pure. D’altra parte, nell’epoca dell’assurdo (questa odierna) in cui si rinnega la Storia stessa, non c’è da stupirsene
".

Il gesto di Papa Francesco è interpretato come un gesto di sottomissione.
Storicamente, baciare le scarpe è segno di sottomissione.
Chi paragona il gesto del Papa a quello di Gesù che lavò i piedi agli apostoli trascura qualche piccolo particolare.
In primo luogo, gli apostoli non furono capi politici.
In secondo luogo, gli apostoli furono persone che (storicamente parlando) appartenevano alla stessa comunità religiosa di Gesù.
Nel Giovedì Santo, il precedessore di Papa Francesco, Papa Benedetto XVI, che oggi è Papa Emerito, lavava i piedi a dodici sacerdoti.
Proprio il Papa Emerito ha scagliato una vera e propria "bomba", con un suo scritto in cui si attribuisce alle "Rivoluzioni" del 1968 la causa della pedofilia, anche tra i sacerdoti.
Così, è iniziata una vera e propria bagarre tra la linea progressista, pro-migranti e meno attenta ai dogmi, e quella più tradizionalista e conservatrice che si trovano nella Chiesa.
Dunque, nella Chiesa attuale è in atto uno scontro tra i conservatori ed i progressisti.
A me sembra che l'attuale situazione della Chiesa ricordi quella del XVIII secolo, prima della Rivoluzione Francese del 1789.
Nella Chiesa del XVIII secolo ci fu uno scontro continuo tra ordini (come i francescani, gli agostiniani ed gesuiti) e correnti (come i giansenisti ed il molinisti) che indebolirono il cattolicesimo di fronte alle idee dell'Illuminismo.
Poi, arrivò la Rivoluzione francese che peggiorò la situazione della Chiesa in Francia, dapprima con la Costituzione Civile del Clero, che fu redatta nel 1790 e con cui si cercò di staccare la Chiesa francese da Roma, e poi con le persecuzioni del periodo giacobino.
Mi soffermo su codesto piccolo particolare.
La situazione attuale della Chiesa cattolica in Cina ricorda molto quanto fecero nel 1790 i rivoluzionari francesi con Costituzione Civile del Clero.
In Cina, infatti, vi è una politica di sinicizzazione.
Il regime comunista di Pechino vuole staccare da Roma la Chiesa cattolica cinese, creando una Chiesa sottomessa allo Stato.
Il Papa che visse al tempo della Rivoluzione francese, Papa Pio VI (25 dicembre 1717-29 agosto 1799) condannò la Costituzione Civile del Clero con il breve "Quod aliquantum" del 10 marzo 1791.
Con il breve "Charitas" del 13 aprile dello stesso anno, condannò la medesima costituzione come sacrilega e sospese a divinis i vescovi ed preti che giurarono fedeltà al nuovo governo rivoluzionario.
La Cina sta facendo la stessa cosa ma Papa Francesco ha preferito fare un accordo con Pechino che però si sta dimostrando essere vantaggioso solo per quest'ultima.
Infatti, la politica di sinicizzazione della Chiesa continua.
Chi non si piega è perseguitato.
Papa Benedetto XVI condannava i fatti cinesi, pur cercando una pacificazione tra i cattolici dell'Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi e quelli della Chiesa "sotterranea".
Dunque, questo scontro dentro la Chiesa è palese ed è preoccupante a fronte di certe situazioni, come la secolarizzazione dell'Europa (che la sta distruggendo dall'interno) e le persecuzioni dei cristiani nel resto del mondo.






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