Come riporta "Il Secolo d'Italia", Fratelli d'Italia ha approvato un ordine del giorno contro la censura su Facebook.
Sono d'accordo con questo ordine del giorno.
Io stesso ho subito censure su Facebook e sono stato costretto a cambiare più volte blog.
Sembra che la "democrazia della rete" non sia tale.
Per esempio, appena si criticano i matrimoni tra persone dello stesso sesso, si è accusati di "omofobia" ed arriva la censura.
Chi difende Israele e critica l'Islam è tacciato di "islamofobia" e di "negazionismo dei crimini israeliani ai danni degli arabi" e subisce la censura.
Chi si dice contro l'aborto e l'eutanasia è tacciato di essere "medioevale" e subisce la censura.
Lo stesso vale per chi dice che l'immigrazione senza regole sia un male.
Quest'ultimo è accusato di "razzismo", oltre a vedersi i post cancellati.
Non se ne può più.
In una democrazia, ognuno può dire la propria, a patto che non leda gli altri.
Ricordo (per esempio) che c'è già una legge sul reato di diffamazione.
Una persona diffama un'altra?
Bene, chi si sente diffamato può denunciare il presunto diffamante alle autorità, anche se (onestamente) penso che la legge sul reato di diffamazione sia da rivedere.
Invece, Facebook censura ad ogni segnalazione, forse, senza verificare se quel post segnalato sia veramente offensivo contro qualcuno.
Questo non mi sembra democratico.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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