Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo de "Il Secolo d'Italia" che è intitolato "Plotone d’esecuzione contro Marina Berlusconi: all’appello risponde anche Crozza…".
Dell'articolo (scritto da Francesca Signoretta) è interessante questa parte:
"Attacchi preventivi, quasi a dire “pensa cosa ti accadrà se decidessi di candidarti”. Prima Repubblica,
poi Crozza su La7 (sì, proprio lui, il “pargoletto” che la Rai voleva
portare con sé promettendogli un’esistenza da Paperon de’ Paperoni), poi
ancora il video tratto dalla trasmissione e rilanciato alla grande dal Corriere della Sera.
La vittima prescelta è Marina Berlusconi, colpevole di due gravissimi
reati: essere figlia del Cav ed essere al centro di indiscrezioni su una
sua eventuale discesa in campo, indiscrezioni che lei ha smentito
innumerevoli volte. Ma non basta, c’è sempre il terrore che cambi idea e
allora meglio tutelarsi colpendo duro perché chi picchia per primo
picchia due volte. La satira, quindi, dopo essersi concentrata per
vent’anni solo sull’uomo di Arcore, ora sta cambiando direzione. Come
con il padre, così con la figlia: battute pesanti e gratuite, un po’ di
fango qua e là, la campagna denigratoria è cominciata mentre ancora le
pedine sono ferme nelle loro caselle.".
Vale il discorso fatto ieri, nel mio articolo intitolato "La politica e gli scherzi".
Una buona satira è quella che prende in giro la politica, senza fare attacchi personali di nessun tipo.
Chi fa politica, in qualche modo, diventa oggetto di presa in giro.
Finché si resta sull'aspetto politica, la cosa va bene.
Fa parte del gioco.
Pensiamo alle opere del commediografo greco Aristofane e al latino Tito Maccio Plauto.
Il problema c'è quando si va sul personale.
Nel caso del presidente Berlusconi, ad esempio, si è andati troppo sul personale, spesso con battute pesanti e volgari e discorsi tipici del peggiore pecoreccio.
Questa non è più satira ma è una propaganda della peggiore specie.
Infatti, si fa di tutto per denigrare una persona perché si sa che quella persona non può essere battuta politicamente.
Questa è la "macchina del fango"!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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