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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 3 novembre 2013

La politica e gli scherzi

Cari amici ed amiche.

Guardate la foto qui sopra.
Questa foto è stata presa dalla pagina di Facebook de "Il Governoliere" ed è di una finta ordinanza comunale (fatta da ignoti) che era stata diffusa.
Tramite voci di piazza, mi  è giunta all'orecchio una voce secondo cui pare che il Sindaco di Roncoferraro Candido Roveda (Partito Democratico) non l'abbia presa bene e pare che egli abbia fatto una denuncia contro ignoti.
Ora, io non so cosa sia successo né so se la voce della denuncia fatta dal sindaco sia vera o meno
Quindi, prendo il tutto con le dovute cautele.
Io, se fossi stato nel sindaco Roveda, l'avrei presa con humour.
Si vede che questa ordinanza non è vera.
Basti guardare il timbro di sotto.
Io di ordinanze del Comune di Roncoferraro ne ho viste.
Finché non si offende a livello personale, io non vedo il male.
Certo, qui si è andati un po' sul limite ma,  ripeto, se fossi stato nel Sindaco Roveda (ammesso che abbia denunciato) io avrei lasciato perdere.
Questa è la mia modesta opinione. 
Mi ricorda un po' una scena del film "Don Camillo monsignore ma non troppo" in cui don Camillo (Fernandel) era diventato monsignore e si era stabilito a Roma.
Tornato al suo paese, Brescello (in Provincia di Reggio Emilia), il presule si era ritrovato ad avere a che fare con il suo amico-nemico, il Sindaco comunista Peppone (Gino Cervi), che era diventato senatore, ed i due si sono trovati a doversi scontrare in varie occasioni.
La scena di cui vorrei parlare è quella in cui vi era una donna chiamata Gisella.
Questa donna era una militante del Partito Comunista e picchiava il suo povero marito.
Gisella aveva rubato i vestiti di don Camillo che era andato a farsi un bagno nel fiume Po, per non fare sposare in chiesa il figlio di Peppone.
Un giorno, il povero marito di Gisella aveva riferito tutto a don Camillo.
I due avevano organizzato uno scherzo a Gisella.
Gisella era stata presa da due persone ed infilata in un sacco.
Poi, il marito le aveva dipinto il sedere di rosso, con il minio.
In paese tutti ridevano ed i comunisti si erano inferociti, facendo anche uno sciopero.
Alla fine, quando don Camillo aveva rivelato ogni cosa a Peppone, i due si erano fatti una risata.
Scherzare sulla politica, ovviamente senza arrivare alle offese personali, si può.
Mi viene in mente anche il noto telefilm americano "Hazzard", con la figura di Jefferson Davis Hogg (Boss Hogg) che era chiaramente una versione caricaturale del politico.
Però, se volete avere a che fare con qualcosa di veramente satirico, leggete una commedia di Aristofane, "Le Vespe".
Io penso che la satira faccia parte del gioco della politica.
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.