Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del blog "Bisanzio" che è intitolato "Cattedrale di S.Nicola, Famagosta".
Essa fu realizzata tra il 1211 ed il 1275 ma le torri furono completate nel 1475.
In questo edificio, i Lusignano vennero incoronati re di Gerusalemme e, fino all'occupazione genovese del 1373, re di Cipro.
Nel 1571, quando la città di Famagosta fu tolta a veneziani (che dal 1473 governavano l'isola) dai Turchi Ottomani, la cattedrale divenne una moschea.
Forse, in quel tempo, nessuno avrebbe potuto immaginare poco meno di un secolo dopo la loro realizzazione, le due torri campanarie sarebbero state abbattute.
Oggi, noi vediamo due moncherini in rovina con un minareto (su quello di destra) che sembra quasi appollaiato.
Ora, ci sarebbe da chiedersi com'era la chiesa prima di questa trasformazione.
La cattedrale di San Nicola, che con la trasformazione in moschea divenne Lalà Mustafà pasa camii, fu una tipica cattedrale medioevale.
La sua facciata era ad ovest e l'abside era ad est.
Valeva il discorso fatto sulle cattedrali medioevali.
L'est indicava il sorgere del Sole e Gerusalemme.
Da qui nacque la speculazione della massoneria sull'oriente.
Ora, proviamo a viaggio a ritroso nel tempo, a prima che la chiesa fosse convertita in moschea.
Siamo nel 1475.
Due anni prima, la regina di Cipro, la nobildonna veneta Caterina Cornaro (o Corner) rimase vedova di re Giacomo II di Lusignano.
Ella abdicò, cedendo alla Repubblica di Venezia l'isola di Cipro e diventando signora di Asolo, una città che si trova nell'attuale Provincia di Treviso.
La chiesa poté essere vista in tutto il suo splendore.
I veneziani aggiunsero una loggia nel cortile, la cui fontana è oggi usata per le abluzioni.
Ancora oggi, si vede il simbolo di San Marco, il leone alato.
Secondo alcuni studiosi inglesi, la facciata della cattedrale di San Nicola ricordava quella di Lichfield.
Le sue logge furono piene di statue di re e di santi e le due torri campanarie terminavano con delle guglie.
Probabilmente, esse non furono eguali.
Guardate il lato destro della torre destra.
La struttura su cui oggi si trova il minareto era preesistente alla conversione in moschea.
Guardate la torre di sinistra.
La struttura è diversa.
In questo ricorda la cattedrale di Chartres, in Francia, più che quella di Reims, come dice l'articolo.
Si vede che le due torri avevano delle guglie, guglie che furono mozzate dai bombardamenti operati dai Turchi, durante l'assedio.
Se la cattedrale fosse stata come quella di Reims, le due torri non sarebbero state mozzate poiché avrebbero avuto delle sommità piatte.
Invece, i Turchi furono presi da iconoclastia.
Essi colpirono le torri poiché erano alte e (con ogni probabilità) sulle loro sommità vi erano delle croci, dei bersagli per i cannoni ottomani.
Non poteva essere altrimenti, dato che ciò che si vede oggi è ciò che resta delle celle campanarie.
Quando i Turchi presero Famagosta (e fecero morire il governatore veneziano Marcantonio Bragadin) il pascia Lalà Mustafà andò a pregare nella cattedrale rivolto verso la Mecca, a sud.
Lì fu messo il mirhab.
La nicchia vuota che indica La Mecca.
Ora, con ogni probabilità, al posto del mirhab ci fu una cappella dedicata a qualche santo, forse a San Nicola di Bari, il santo a cui la chiesa era intitolata.
San Nicola, per la cronaca, fu vescovo di Myra, una città dell'attuale Turchia, non lontano dall'altra parte del mare, rispetto a Cipro.
Il culto di San Nicola era diffuso a Famagosta.
Nell'abside, invece, ci fu l'altare maggiore, con il Crocifisso ed il tabernacolo.
I turchi tolsero tutti gli arredi della chiesa.
La chiesa al suo interno fu decorata con statue ed affreschi.
Questi ultimi potrebbero essere stati di scuola italiana.
La chiesa potrebbe avere avuto anche delle vetrate istoriate, con immagini di santi, che oggi non ci sono più.
Che peccato non potere vedere queste cose.
Qualcosa ancora è rimasto.
Sotto i tappeti, nel pavimento ci sono lapidi (forse di sepoltura) che raffigurano cavalieri e un rilievo che raffigura l'Isola di Cipro.
Tra l'altro, l'edificio è in cattivo stato di conservazione.
Speriamo che si faccia qualcosa e che magari l'edificio venga ridato a noi cristiani.
Noi restituimmo una sinagoga (quella di Trani) agli ebrei.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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