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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 15 ottobre 2013

L'Europa dei nazionalismi

Cari amici ed amiche.

Sono preoccupato dal clima che si sta instaurando in Europa.
In Francia, Front National, il partito nazionalista di Marine Le Pen, sta emergendo e risulta in testa alle elezioni europee.

In Grecia, sta salendo Alba Dorata, nonostante l'arresto del suo leader
Nikólaos Michaloliákos perché accusato di essere stato la mente dell'associazione che ha ucciso un militante di sinistra.
In Austria, regge la grosse koalition tra popolari e socialisti.
Essi sono costretti a fare la grosse koalition perché sta emergendo pericolosamente il partito estremista Freiheitliche Partei Österreichs, il partito che fu di Joerg Haider.
In Germania, il partito Alternative für Deutschland ha rischiato di entrare nel Bundestag.
In questa Europa c'è un panorama inquietante.
Sembra quasi la riproposizione di quello accadde tra la I e la II Guerra Mondiale.
Le democrazie liberali sono in crisi.
La dimostrazione di ciò è il fatto che in Grecia, in Austria e in Italia vi siano grandi coalizioni al governo e che forse una grande coalizione possa essere fatta anche in Germania.
Stanno emergendo gli estremismi.
Per evitare una catastrofe, l'Europa deve cambiare registro.
Per esempio, deve dire basta a questa immigrazione incontrollata.
Se non è regolare, l'immigrato non deve entrare nei Paesi europei.
Inoltre, bisogna finirla con questo rigore che sta strozzando i cittadini di Paesi come Spagna, Grecia ed Italia.
L'Euro deve diventare una vera moneta, con una vera banca centrale, altrimenti si torni alle vecchie monete.
L'Europa deve abbandonare il suo relativismo e recuperare le radici giudaico-cristiane.
I partiti moderati (di centrosinistra e di centrodestra) devono riprendersi le loro ideologie, quella socialdemocratica per il centrosinistra e quella liberale e cristiano-conservatrice per il centrodestra.
Se non si facesse questo, la catastrofe sarebbe inevitabile.
Vorrei terminare con un pensiero riguardo alla salma di Erich Priebke.
Il presidente dei Cristiano-Popolari Mario Baccini ha detto:

 "Non voglio entrare nel dibattito che si sta sviluppando in questi giorno con un'idea choc - spiega il presidente dei Cattolici Popolari, Mario Baccini - ma con un contributo di civiltà e di cultura cristiana. Leggo negli ultimi giorni un fiorire di soluzioni al caso Priebke. Messe pubbliche negate, cerimonie vietate, funerali in forma privata. Da cattolico e da Cristiano prima, mi permetto di suggerire ai fratelli delle comunità ebraica di Roma di aprire le porte della Sinagoga romana alla salma del boia delle Ardeatine e di dare la giusta sepoltura ad un criminale di guerra che mai si è pentito del suo gesto". Baccini articola il suo pensiero così: "All'orrore delle deportazioni e alla morte, crimini indiscussi di cui si è macchiato il capitano delle Ss, si risponda con un perdono ma senza l'indulgenza. Per Erich Priebke e per tutti i nazisti che hanno deportato e ucciso non c'è più giusta penitenza che riposare accanto alle sue stesse vittime e per il popolo ebraico la grandezza di chi ha saputo concedere il perdono senza che l'uomo avesse fatto ammissione diretta di colpa". 
Sulla paura di una tomba di Priebke all'interno della città dove ha ucciso, Baccini replica. "Non si vive nella paura, dice - ce l'ha insegnato Giovanni Paolo II, ma se la salma fosse all'interno della Sinagoga o in un cimitero ebraico, si sottrarrebbe a qualche nostalgico dell'orrore nazifascista qualsiasi tentazione di onorare un assassino. Inoltre si eviterebbe quel processo di storicizzazione e di oblio che il tempo regala agli eventi, rendendo di fatto a disposizione dell'umanità un gesto di misericordia universale che solo il dolore e le sofferenze patite dagli ebrei possono suscitare".

Su questa idea di mettere la salma del boia Priebke dentro il Tempio Maggiore (Sinagoga) di Roma ci sarebbe da fare una riflessione.
Da una parte, dando a ragione a Baccini, penso che una sepoltura nella sinagoga di questo personaggio scomodo (uso questo aggettivo per non usare altri termini)  possa essere un atto di misericordia e possa impedire la sua storicizzazione e mitizzazione da parte di gruppi di fanatici neo-nazisti.
Dall'altra, però, i fanatici neo-nazisti potrebbero vedere nella sepoltura di Priebke nella sinagoga un suo "sequestro" da parte della comunità ebraica e temo che quest'ultima possa rischiare attacchi da parte loro, visto anche il brutto clima di cui ho parlato prima.
Cordiali saluti. 




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Ringrazio un caro amico di questa foto.