Leggete l'articolo scritto sul blog "Campari & De Maistre" da Marco Mancini e che è intitolato "Moderati a chi?! Ovvero: del perché tifiamo per la crisi di governo".
Di questo articolo è interessante la parte che recita:
" Gli editorialisti di regime portano avanti la consueta opera di terrorismo psicologico: se cade Letta, arriva la Troika! L’Italia farà la fine della Grecia! Ecco – deplora sul “Corriere” Flebuccio De Bortoli (copyright Dagospia) –, per colpa della crisi di governo “i modesti segnali di ripresa svaniscono, i grandi investitori internazionali spariscono […], il costo del denaro è destinato a salire […] le imprese continuano a morire, e molte altre non riescono a sfruttare la brezza della ripresa [sic!] a vantaggio dei loro concorrenti di Paesi più stabili e seri […] la legge di Stabilità […] viene scritta su dettatura di Bruxelles [perché, non è già così?] ”. Caro Flebuccio, ma di quale ripresa vai cianciando? Il PIL 2013, secondo le previsioni originarie, sarebbe dovuto crescere di qualche decimale, invece scenderà di quasi il 2%. Le imprese continuano a morire a prescindere dalla crisi di governo, siamo nel mezzo di una depressione economica di cui non si vede la fine e che è stata aggravata dalle misure recessive imposte dai venerati maestri che tengono in mano la situazione e che il tuo giornale, come tanti altri, ha sempre incensato.
Il senso di responsabilità impone dunque di lasciarsi strangolare poco
alla volta, di morire a piccole dosi, perché “i mercati” e Bruxelles vogliono
così? Anche la rana del celebre apologo era moderata e aveva il
culto della
stabilità, non si preoccupava del calore della pentola che saliva
gradualmente
fino a bollirla. Possibile che la classe dirigente italiana possieda un
grado
di consapevolezza e una capacità di reazione agli stimoli paragonabili a
quelli
di una rana? Abbiamo un establishment con capacità cerebrali così
ridotte, oppure qualcuno confonde deliberatamente gli interessi
nazionali con
quelli di determinate corporazioni o centrali di potere? Il fatto che falliti di successo come Luca Cordero di
Montezemolo siano riemersi dal letargo per biasimare la “deriva populista e
irresponsabile” e rivolgere un appello ai moderati del PdL non lascia ben
sperare a riguardo.
Quello che stupisce e in qualche misura addolora di più, tuttavia, è la
condotta del mondo cattolico. Non solo dei neo-democristiani sempre pronti
a salire sul carro del vincitore e a cantare le lodi della “moderazione”, vera
malattia senile del cattolicesimo politico (ma che diavolo vorrà dire "moderati"?). Non solo dell’Osservatore Romano,
che a firma di un certo Marco Bellizi parla di “una crisi che sarebbe
irresponsabile provocare non solo per le sue ripercussioni economiche, ma per
le ricadute sulla credibilità dell'intera classe politica italiana”. Il Bellizi, tra l’altro, è lo stesso che
nel dicembre scorso salutò positivamente “la salita in politica del senatore
Monti”, considerata “l’espressione di un appello a recuperare il senso più
alto e più nobile della politica”. Sappiamo tutti com’è andata a finire,
patetica scenetta del cane e del birrozzo compresa. Persino sulla Nuova Bussola Quotidiana risuona il ritornello stantio della “responsabilità”.".
Purtroppo, di situazioni del genere ce ne sono, qui in Italia, e non solo negli uffici postali.
Abbiamo una macchina burocratica lenta ed una pressione fiscale astronomica (al 53%).
Visto l'ampio consenso, il governo Letta avrebbe dovuto fare delle riforme per ridurre la burocrazia, tagliare le tasse (che strozzano i cittadini e le imprese) e riformare le istituzioni.
Non l'ha fatto.
Ha fatto qualcosa di buono, come il "Decreto del Fare", e poi non ha fatto nulla.
Anzi, avrebbe dovuto non fare salire l'IVA e invece l'ha lasciata salire al 22%.
Avrebbe dovuto riformare la giustizia (che, a prescindere da quello che è accaduto al presidente Berlusconi, oggi è una delle prime cause di non investimenti in Italia) e invece non ha fatto nulla.
Avrebbe dovuto fare in modo che venissero fermate quelle politiche europee che tarpano le ali all'economia dell'Italia (come di tutti i Paesi di area mediterranea) e invece non ha fatto nulla.
Guarda caso, la Cancelliera tedesca Angela Merkel difende Letta, che non fa paura a questa Europa germanocentrica.
Un governo in queste condizioni deve fare solo una cosa: dimettersi.
Ora, i "moderati" criticano la scelta del presidente Berlusconi di fare cadere il governo Letta.
Io penso che essere moderati significhi avere rispetto verso gli altri.
Questo non preclude la possibilità di prendere delle posizioni ferme di fronte a certe situazioni.
Quella parte di mondo cattolico che dice che è irresponsabile fare cadere il governo Letta non si rende conto che esso non lavorava bene.
Tra avere un governo che non lavora bene ed una crisi di governo che differenza c'è?
Essere moderati è una cosa...ed essere ignavi è un'altra!
Cordiali saluti.
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