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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 9 agosto 2013

Relativismo affettivo

Cari amici ed amiche.

Sul blog "Symposium: Somnium Scipionis" che è un articolo scritto dall'amica Valentina Ragaglia che è intitolato "Dalla prima lettera agli uomini".
Forse, in quanto single, io sarei quello che non avrebbe titolo di parlare di certe cose.
Non mi reputo un ottimo amico. Figuriamoci il resto
Tuttavia, una riflessione la voglio fare.
In particolare, tento da dare una spiegazione alle "obiezioni" di Valentina:



  • “la donna mi piace acqua e sapone.” Che cosa magnifica! Che cosa splendida! Meglio di così! W la semplicità. Ma la verità è tutt’altra. Voi, le donne che escono fuori di casa con le occhiaie sotto i piedi, le labbra screpolate e i brufoli intorno alla bocca, le considerate delle “cesse immonde.” Come fanno a piacervi le ragazze acqua e sapone nella realtà se poi, in camera vostra, si trovano calendari con femmine (non donne) con visi conturbanti super truccati? Diciamo la verità: nella semplicità, ci vuole la cura. 
  • “quella è una poco di buono perché va con tutti (è stata anche con voi! n.d.r.) chi se la prenderà?” Ma perché, voi credete di essere migliori di lei andando con altrettante? Se si considera la sessualità nella giusta prospettiva, in realtà, l’errore è perfettamente identico. Si tratta del medesimo uso e consumo del proprio corpo. Si tratta di disporre di sè in modo libero e sregolato. E’ un usarsi a vicenda. Qui non c’è amore, c’è solo la lussuria, il desiderio di sfruttamento al mero scopo di un piacere fine a se stesso. Privo di amore, di riguardo e di rispetto. E’ come se si trattasse di un affare meramente biologico, di bisogni primitivi ed istintuali da soddisfare ad ogni costo. Ma dietro quell’unione fisica si nasconde un tesoro ed un bene più prezioso di cui sia l’uomo che la donna devono saper custodire con rispetto reciproco. E’ come se dicessimo che il tradimento maschile sia più accettabile perché ad averlo compiuto è stato un uomo che va giustificato (e non perdonato) in quanto tale. Come se vi fosse una differenza ontologica che stabilisca una gerarchia di merito o demerito. Siamo entrambi creature soggette all’errore, alla perdizione, al peccato. Purtroppo, la società di oggi ci bombarda di messaggi di tipo sessuale che mirano al dominio, all’egoismo e all’egocentrismo erotico. Si perde completamente di vista la bellezza della generosità, il senso di appartenenza esclusiva; prediligendo la fugacità, l’ebrezza e l’effimero. Il peccato non ha sesso. Ficcatevelo in testa. 
  • “le donne portano l’uomo alla perdizione. Ricordate la storiella della mela?” Cioè, io sarei un essere maledetto? Una creatura infida e malvagia a prescindere? Maschietti cari, ne siete proprio sicuri? Io direi che questo giustificazionismo da quattro soldi, potreste tranquillamente riporlo dentro una cassaforte con codice di sicurezza da dimenticare per sempre. Non è la donna che porta l’uomo alla perdizione. Siamo seri. E’ la tentazione (esperienza che ogni essere umano fa sulla propria pelle) che solletica le nostre debolezze e cerca in tutti i modi di attirarci a sé. Anche la tentazione, come il peccato, non ha sesso. E ricordatevi, che la donna non può essere malvagia, infida e meschina a prescindere (stessa cosa dicasi per l’uomo). Vorrei sottolineare che il genere umano, quello femminile in particolare, è da sempre portatore del segno riconoscibile della Bellezza. Nell’armonia del corpo e delle forme vi è il desiderio di Dio di farci a sua immagine e somiglianza. La donna assolve anche ad un ruolo fondamentale, poiché custodisce la vita. Come potremmo essere maledette a prescindere se ogni uomo nasce da una donna? Che senso avrebbe quel Cristo morto in croce se la Salvezza non fosse un dono fatto a tutti e ad ognuno? Gesù sarebbe morto solo per gli uomini, scordando le donne? Non credo proprio...potete sempre riprendere il Vangelo e leggere o rileggere l’episodio della Maddalena, dell’adultera, della samaritana. Gesù è tutt’altro che maschilista.
Oggi c'è un forte relativismo affettivo.
Il problema di oggi è la "polverizzazione" della relazioni umane.
Ad esempio, l'uso dei social-network ha allargato gli orizzonti (poiché con essi ci si mette in comunicazione con il mondo intero) ma si è perso di vista il valore dell'amicizia.
La parola "amicizia" deriva da "amare".
In greco viene chiamata "philia".
Di norma, non si ama ciò che non si conosce o (come in questo caso) non si ama chi non si conosce.
Oggi si è amici dopo avere fatto qualche chat in rete.
Su Facebook, io ho tanti contatti ma faccio fatica a definirli amici, nel senso stretto del termine, anche se con alcuni ho instaurato un rapporto sincero e leale (che si avvicina molto all'amicizia) e con qualcuno di loro ho avuto anche occasione di scambiare delle cartoline.
Sono cose che fanno sempre piacere.
Però, per me, l'amicizia è anche scambio e comunione di esperienze.
Se va in crisi l'amicizia, va in crisi anche l'amore, inteso come relazione più profonda.
Oggi si ama in modo più superficiale.
Molto spesso, l'amore è sostituito da quello che Italo Svevo, nella sua opera "La coscienza di Zeno" chiamò "animalità".
Oggi, con la crisi di valori cardine (come quello della famiglia) e di istituzioni (come la scuola e la Chiesa) hanno portato ad una crisi della capacità di amare.
Così, al posto dell'amore e dell'amicizia vi sono l'edonismo ed il profitto personale.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.