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mercoledì 2 gennaio 2013

Dal sito "Forzasilvio.it": Ho letto l'Agenda Monti. Non c'è alcun cenno ai temi della vita e della famiglia

Cari amici ed amiche.

Leggete questo testo che ho preso dal sito "Forzasilvio.it" e che è intitolato "Ho letto l'Agenda Monti. Non c'è alcun cenno ai temi della vita e della famiglia":


""Ho letto l'agenda Monti. Non c'é alcun cenno ai temi della vita, della famiglia, della libertà di istruzione. Tutti temi su cui abbiamo avuto importanti riconoscimenti alla Chiesa e dal Vaticano. Sul piano economico marciamo verso una direzione esattamente opposta a quella di Monti. Combattiamo quella politica di austerità suggerita dall'Europa. C'è stato un calo enorme dei consumi e della produzione, il debito pubblico è salito a oltre duemila miliardi, il pil è sceso. Ora si deve andare verso una politica di crescita e di sviluppo. E' nelle cose. Scendendo in campo in politica, in compagnia di Fini, Casini, Bocchino, Mario Monti da deux ex machina alla guida di un governo di tecnici si trasforma in un leader come tutti gli altri".


"Non ho mai fatto alcun riferimento al ruolo di Giorgio Napolitano. Durante un'intervista mi é stata rivolta una domanda riguardo al ruolo del Presidente. Io ho risposto che sarà la storia a fare luce sui giorni della caduta del mio governo e, prima della storia, cercheremo di mettere in campo, sempre vincendo le elezioni, una commissione di vigilanza che dovrà esaminare tutta la situazione di quei giorni. Ma non ho mai fatto esplicitamente riferimento a un possibile ruolo del Presidente Giorgio Napolitano". Lo ha affermato Silvio Berlusconi in una intervista a Radio 24. In un successivo intervento alla radio pugliese Radionorba, Berlusconi ha espresso il proprio parere sulla scelta del Procuratore antimafia Grasso di candidarsi con il Pd:

"Stimo il procuratore Grasso perché é un tipo di magistrato ben diverso dagli Ingroia o dai Di Pietro o dai Caselli, ma proprio per questo avrei preferito non vedere un uomo come lui scendere in politica”.
Alla domanda ‘lei avrebbe candidato Grasso?’, Berlusconi ha risposto: "No io non lo avrei candidato".

Commentando la discesa in campo di Monti e la sua adesione ai partiti di ‘Centro, il leader del centrodestra ha osservato: "Monti aveva promesso al Capo dello Stato e a me che non sarebbe diventato protagonista della politica, invece adesso ha deciso di scendere in campo con gli altri, sarà uno dei tanti leader o leaderini che affollano la politica e si é messo soprattutto con dei compagni di viaggio che glieli raccomando. Il ‘Centrino’ potrà solo sottrarre dei voti alla coalizione dei moderati per sostenere la sinistra presso la quale si stanno promuovendo come ruota di scorta. Perché l'Italia si salvi e' necessario che uno dei due grandi partiti, uno della sinistra e uno del centro destra, abbia la maggioranza in Parlamento e non debba appoggiarsi e discutere ogni cosa con i piccoli partiti".".


E' inutile dire che sono d'accordo con ognuna di queste parole.
Non voglio "canonizzare" il presidente Berlusconi (semmai, questo compito spetta ad altri) ma queste sono parole sante!
L'agenda Monti sembra un programma di sinistra con qualche "spruzzata" di centro.
Essa, per esempio, è imperniata sul centralismo della scuola pubblica e va contro il principio della libertà di istruzione.
La libertà di istruzione comporta la non centralità della scuola pubblica.
Io penso che il sistema scolastico vada cambiato.
Oggi, la scuola pubblica è un luogo in cui si collocano insegnanti e bidelli e non si dà una giusta formazione ai giovani.
Ciò pesa non poco sulle casse pubbliche.
Essa, infatti, è culturalmente sbagliata.
In primo luogo, la cultura dominante della scuola pubblica è quella egualitarista.
Si pensa a promuovere il maggiore numero possibile di alunni, senza badare alla formazione.
In pratica, si pensa alla quantità a non alla qualità.
In secondo luogo, ci sono scuole in cui il numero di insegnanti e bidelli supera quello degli alunni.
Praticamente, la scuola pubblica si regge sull'assistenzialismo che dà soldi a destra e a manca, senza badare al profitto ed è sganciata dal mondo del lavoro.
Ieri, ho visto una cosa interessante in televisione.
Questa cosa interessante è la nuova trasmissione dello chef Gordon Ramsay "Hotel Hell".
In questa trasmissione, il noto chef ha dovuto mettere a posto un albergo, il Cambridge Hotel.
In questo hotel (che era disastroso) c'era una giovane cuoco che stava studiando al college.
Questo giovane cuoco, il cui nome è Scooter,  ha avuto problemi di salute.
Ora, tra le varie cose che ha fatto, Ramsay si è impegnato a finanziare di tasca propria gli studi di questo ragazzo che si impegna a fare il proprio lavoro.
Il gesto di Ramsay è stato umanamente nobile e culturalmente di grande carataura.
Infatti, nella cultura anglosassone, ci sono i privati finanziano le scuole e quegli alunni che mostrano di impegnarsi e di volere fare.
Ramsay, grande imprenditore della gastronomia, è sicuramente espressione di quel mondo anglosassone che coniuga istruzione e lavoro.
Qui in Italia, purtroppo, tutto questo non è possibile!
Lo Stato dà laute somme di denaro alle scuole pubbliche, senza verificare l'uso che ne fanno.
Questo crea un circolo vizioso in cui la scuola non premia la qualità e pensa più a promuovere che non a formare gli alunni.
I privati non si fidano di questa scuola e non finanziano.
Così, non si creano le condizioni di coniugazione tra istruzione e mondo del lavoro ed anche da qui nasce la disoccupazione giovanile.
Da disoccupato, so di che parlo.
Se ci fossero meno scuola pubblica e più scuola finanziata da privati, le cose cambierebbero.
In queste condizioni, le scuole sarebbero più attente ai programmi e alla qualità dell'insegnamento e selezionerebbero gli alunni.
Questi ultimi, infatti, verrebbero inquadrati nelle aziende che sovvenzionerebbero le scuole o permetterebbe loro di fare attività collegate.
Inoltre, con un maggiore coinvolgimento dei privati, anche quei ragazzi che non possono permettersi di andare in una scuola seria potrebbero essere aiutati.
Il privato che nota un ragazzo talentuoso e volenteroso ma che non ha i soldi potrebbe dargli una "borsa di studio", per formarlo e farne un membro del suo staff o per permettergli di crearsi una propria attività che sia collegata a quella del privato stesso.
Inoltre, l'Agenda Monti non fa riferimento a quei "valori non negoziabili", come la difesa della famiglia e della vita.
Una forza politica che si definisce cattolica non può non fare riferimento a questi temi.
Inoltre, c'è un'altra cosa che mi spaventa di Monti e dei suoi.
Monti ha parlato di una "forza civica che va oltre la destra e la sinistra".
Queste parole sono uguali a quelle che dice Beppe Grillo.
L'uno, Monti, è un tecnocrate.
L'altro, Grillo, è un populista.
Tutti e due fanno del qualunquismo.
L'uno lo fa parlando dello spread e l'altro con i "V-Day".
Riguardo a Beppe Grillo, guardate il video qui sotto.
Questa cosa nasconde qualcosa di assai più inquietante!
Il populismo può aprire la strada alla tecnocrazia e viceversa.
Questo avvantaggia i poteri che, usando la paura del populismo, farebbero emergere i tecnocrati.
Il futuro della nostra democrazia potrebbe essere oscuro.
Cordiali saluti.







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