Dottor Gianluigi Gessa |
Leggete questo articolo preso dal blog "La Croce e la Spada" che è intitolato "I malati sarebbero gli omofobi...":
"Sapendo di avere a proprio favore la parte benpensante e politicamente corretta dell’opinione pubblica, le lobby omosessualiste non si fermano più davanti a niente. Cose che prima sarebbero giustamente considerate follia oggi sono approvate, e scienziati e psicologi da strapazzo sono osannati come pionieri della sessualità moderna. Il dottor Money, per esempio, è ad oggi uno dei più accreditati psicosessuologi d’America; l’apice della sua celebrità fu quando tentò di trasformare un bimbo in una bimba (ne ho parlato in “Bruce, bambino costretto a cambiare sesso”, 28 dicembre 2012). Un chiaro indizio di follia è stato considerato illuminazione scientifica, una persona che andrebbe rinchiusa in un manicomio criminale oggi tiene conferenze e dirige studi.
Anche in Italia, purtroppo, abbiamo i nostri dottor Money, anche se non si spingono a tanto. L’osannato eroe di cui parlo è Gianluigi Gessa, tossicologo e neuroscienziato di fama mondiale. Questi, forse finanziato dalle lobby gay, ha sostenuto che non solo l’omosessualità non è una malattia, ma che l’omofobia è una malattia. Un’affermazione del genere può venire solo dalla malafede figlia della corruzione da parte delle lobby gay oppure dalla volontà di presentarsi come scienziato illuminato difensore dei poveri, perseguitati gay. Il suo pensiero si articola in due punti:
L’omosessualità non è una malattia poiché non può essere curata.
L’avversione per i gay, viceversa, è sintomo di una latente attrazione verso di loro. Se il soggetto è cresciuto in un ambiente conservatore, non ha potuto esprimere questa tendenza, quindi la esprime con violenza fisica e verbale verso l’oggetto del suo desiderio.
Riguardo al punto uno, non ci dovrebbe essere neanche bisogno di discutere. Sono così tanti i casi di guarigione dall’omosessualità che non li elencherò qui, vi rimando al sito dell’UCCR, dove troverete l’elenco completo. Ciò che accomuna queste guarigioni è uno stato di depressione che finisce con la riscoperta di Dio. L’omosessuale si confida con un sacerdote che lo indirizza a centri di cura psicologica specializzati. Come spesso accade, il primo passo verso la guarigione è il rendersi conto di essere malati.
Quanto al punto due, c’è un’evidente contraddizione: se il soggetto omofobo ha un’attrazione latente verso l’omosessualità è chiaro che è malato, ma solo perché la sua mente è malata e lo spinge verso una condizione contro natura. Una nevrosi che spinge verso qualcosa di naturale sarebbe molto meno grave. Anzi, non avrebbe motivo di esistere, quindi non si dovrebbe poter curare. Una persona è malata, in questo caso, solo se è diretta a qualcosa di malato, com’è, in effetti, l’omosessualità.
La conclusione cui si arriva è ridicola: se tutti quelli che avversano le pretese dei gay fossero gay essi stessi, il mondo si troverebbe con milioni e milioni di gay in più. Possibile che la natura abbia consentito che così tanti esemplari di una specie siano omosessuali? È qualcosa che contrasta con il darwinismo, non si sta parlando di religione.
In una conferenza, a Cagliari, del maggio 2012, il dottor Gessa ha elencato i luoghi comuni che identificano gli omosessuali. O, meglio, le “cinque principali bestialità che albergano nella testa dell’omofobo”: è una perversione, è contro natura, è una malattia che va curata, è un peccato mentale ed è una scelta da scoraggiare.
Innanzitutto, complimenti per il tatto. Considerare “bestialità” i pensieri di persone, gli omofobi, secondo lui malate non è molto carino: è come se il considerassi bestiale l’impossibilità di muoversi di un tetraplegico. Va considerato, ovviamente, che in questa società l’omofobo è chiunque non sia d’accordo con le idee politicamente corrette sugli omosessuali. L’omofobia è punita come crimine, ma non è vista come semplice violenza fisica o insulto pubblico: anche il semplice dire che il matrimonio naturale è quello tra uomo e donna è omofobia; le parole del Papa sono omofobia; la libertà di parola, in questi casi, è omofobia. Quelli che chiedono diritti, gli omosessuali, stanno creando uno stato di polizia che condanna chiunque si opponga all’accettazione delle loro richieste. La società che oggi condanna chi non ossequia le lobby gay sarà la stessa che probabilmente condannerà, in futuro, tutta la comunità cattolica in quanto tale.".
Qui nessuno vuole istigare all'odio contro i gay, però, nel suo articolo, l'amico Emanuele ha sollevato un punto molto importante.
Oggi, chi critica coloro che vogliono equiparare le coppie gay a quelle eterosessuali, scardinando il matrimonio, come chi cerca di difendere la dottrina cattolica da certe intrusioni progressiste, viene subito bollato come "predicatore di odio" o "retrogrado" o "pazzo".
Questo è un punto importante.
Sappiamo tutti che quello che dicono le lobbies gay non è vero.
L'omosessualità è reversibile.
Ci sono stati parecchi casi di gay che sono diventati eterosessuali.
Inoltre, l'omosessualità può essere determinata da varie situazioni.
Ad esempio, nelle carceri essa è favorita perché manca l'altro sesso e l'istinto sessuale resta, perché fa parte della natura umana.
Talvolta, l'omosessualità può essere causata da un ambiente corrotto.
Vi consiglio di leggere il libro di Robert Musil che è intitolato "I turbamenti del giovane Toreless".
In questo libro si parla delle condizioni di un collegio militare in cui si trovò il protagonista, Toreless.
Questi, ad un certo punto, si mise nelle mani di due pessimi compagni, Reiting e Beineberg.
Questi e Toreless evadevano dal collegio andando con la prostituta Bozena.
Ad un certo punto, entrò in scena un loro compagno, Basini, il cui cognome italiano denunciò il razzismo nel collegio.
Ad un certo punto, Basini venne accusato di furto e ricattato.
Egli divenne oggetto del bullismo di Reiting e Beineberg, che iniziarono ad abusare di lui anche sessualmente.
Toreless non volle più essere complice dei due compagni.
Basini, dal canto suo, vide in Toreless un protettore ed iniziò con lui una relazione omosessuale.
Ad un certo punto, Beineberg e Reiting decidono di svelare il furto di Basini alla classe, per fargli un linciaggio.
Toreless fu contrario e, prima di abbandonare il collegio, decise di avvertire Basini che si costituì dal direttore, facendosi espellere.
Nel racconto, Beineberg e Reiting vengono percepiti come "eroi" che redimono il peccatore.
Morale della storia, l'omosessualità può essere causata dall'ambiente ma è reversibile.
Anche sull'"avversione verso i gay" c'è da dire qualcosa.
Molto spesso si confonde l'avversione verso la persona gay con quella verso l'atteggiamento che talune persone gay hanno.
Molti gay ostentano le proprie tendenze, svilendo quella che è la sessualità.
Queste rende i gay antipatici agli occhi delle persone.
Quindi, piantiamola con certe mistificazioni!
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento