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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 7 gennaio 2013

Mario il populista



Cari amici ed amiche.


Quando sento parlare il Presidente del Consiglio uscente Mario Monti ho la percezione di un populismo latente nelle sue parole.

Quando egli parla di "destra e sinistra superate" o attacca i partiti, se pur con metodi diversi, egli ricorda Beppe Grillo.
Come Beppe Grillo, Mario Monti parla di "movimenti civici".
La differenza tra Monti e Grillo sta nel fatto che l'uno, Beppe Grillo, rifiuti di andare in televisione e l'altro, Mario Monti, sia sovraesposto ed entri sistematicamente attraverso la TV nelle case degli italiani in modo martellante.
Gli italiani si svegliano con Monti (che invade i telegiornali ed i giornali), si trovano lo stesso personaggio all'ora di pranzo e vanno a letto con Monti.
Talvolta, anche nel linguaggio sguaiato Monti ricorda sempre di più Grillo.
Basti pensare al fatto che egli abbia chiamato "nano" l'ex-ministro Renato Brunetta.
Monti sta assumendo i toni del populismo, un populismo meno grossolano di quello di Grillo ma pur sempre volto a scavalcare quella che è la normale politica.
A ciò va aggiunta un'altra cosa: Monti attacca la "casta". Però, coloro che lo sostengono fanno parte di essi.
Basti pensare al leader dell'Unione di Centro, Pier Ferdinando Casini, e a quello di Futuro e Libertà per l'Italia, Gianfranco Fini, che se corressero da soli alle elezioni non avrebbero la minima speranza di entrare in Parlamento.
A questo punto, ci sarebbe da dire che il concetto di superamento di destra e sinistra non faccia bene all'Italia.
Destra e sinistra sono due famiglie politiche che hanno idee politiche tra loro alternative.
Non si possono mischiare una cultura in cui la sussidiarietà è un cardine, come quella di destra, ed una assistenzialista, come quella della sinistra.
Inoltre, Monti ed i suoi si dicono filo-cattolici ma l' "Agenda Monti" non contempla riferimenti alla famiglia e ai valori non negoziabili.
Il populismo di Grillo è quello gretto, quello della contestazione.
Quello di Monti è un populismo più sottile ma non meno dannoso.
Tutti e due, però, usano il popolo per dare poteri a certi poteri forti.
Per questo, entrambi sono pericolosi.
Ora, vi voglio fare leggere questa nota di Marco Stella che è intitolata "Riflessione: politica ed antipolitica":

"Negli ultimi mesi si è parlato molto di antipolitica. Non è la prima volta che il cittadino italiano sente una certa repulsione verso la classe politica, ne abbiamo avuto un esempio con la caduta della prima repubblica ed il conseguente disinteresse del cittadino. Poi sono arrivate le varie liste semiserie con a capo pornostar e personaggi ambigui. All’epoca non si parlava tanto di antipolitica ma semplicemente di voto di protesta. Fu proprio il voto di protesta a far crescere la Lega Nord, come è il voto di protesta di oggi che alimenta il movimento di Grillo. Ma cos’è in fin dei conti questa antipolitica di cui si parla tanto? Esser contro la casta per divenire nuova casta (come nel caso della Lega) é antipolitica? Costituire un movimento politico che si dice diverso e concorrere normalmente alle elezioni come gli altri partiti (come nel caso del M5S) è antipolitica? Non partecipare alle elezioni ed essere semplicemente investiti dal Presidente della Repubblica (come nel caso di Monti) è antipolitica?

L’antipolititica è un’invenzione della stampa o di qualche neo-politico che usa questo termine per differenziarsi dai politici più navigati. L’antipoltica non esiste, esiste il far politica ed il subire la politica. Esiste l’esser cittadini attivi (nei pariti, nelle associazioni, nella società civile) ed esiste l’esser cittadini passivi. Ai cittadini attivi e partecipi va riconosciuto un ruolo ed uno spazio, vanno ascoltati indipendentemente dal fatto di avere o meno un mandato, indipendentemente o meno dal fatto di avere idee particolari e differenti, ed il sistema va rinnovato in modo tale di consentire ciò. L’antipolitica non esiste e la politica rappresentativa di oggi è inadeguata e distante dalle sempre più complesse esigenze del cittadino, dai sempre più complessi problemi globali della società contemporanea. Bisogna lavorare al fine di creare una nuova era, quella della partecipazione, un’era dove i nostri amministratori possano essere scelti tra i migliori cittadini, tra i più preparati, tra i più etici e non tra i più furbi. Semplicemente questo. Non è questione di politica o antipolitica, di destra o sinistra, di politici o tecnici, di proporzionale o maggioritario, di federalismo o centralismo. Quando potremo contare su rappresentanti etici, su uomini di parola, quando potremo essere partecipi, quando potremo essere ascoltati ed onorati allora le cose cambieranno
.

Rinnovare l’uomo nella sua pienezza etica per rinnovare poi tutta la società. Questa è l’unica via possibile."

Il movimento di Mario Monti e quello di Beppe Grillo sono due forme di movimenti dell'antipolitica.
Entrambi sono funzionali ai poteri forti, quei poteri che sfruttano il popolo per prendere il potere.
Questi poteri vanno contro quella che è la "polis", la politica.
Vorrei terminare, facendo un'altra considerazione.
Mario Monti entra nelle case degli italiani dalla mattina alla sera, attraverso la televisione ed i giornali.
Ora, il centrosinistra non dice nulla, né la stampa ad esso vicina.
Quando ad apparire sugli schermi è il presidente Berlusconi, ecco che dalla sinistra vengono fuori tutte le lamentele possibili ed immaginabili. 
Questo doppiopesismo dimostra la situazione pessima della cultura politica nel nostro Paese.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.