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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 4 gennaio 2013

Beppe Grillo alias Mario Monti

Cari amici ed amiche.

Oramai, la cosa è conclamata: l'Italia è un Paese in cui sta prevalendo la demagogia!
Essa, però, si sta manifestando nelle due forme: il populismo e la tecnocrazia.
Il populismo è rappresentato da Beppe Grillo e dal suo "Movimento 5 Stelle".
La tecnocrazia è rappresentata da Mario Monti e dalla sua "Agenda".
Ora, tutti e due rappresentano l'anti-politica.
Basti sentire i discorsi di Beppe Grillo e di Mario Monti.
L'uno e l'altro dicono: "Non esistono più destra e sinistra, i partiti sono tutti uguali".
L'uno e l'altro dicono: "Il nostro è un movimento civico e non un partito!".
L'uno e l'altro dicono: "I partiti non servono a niente!".
L'uno e l'altro usano toni a dir poco sguaiati ed arroganti.
L'uno e l'altro sono funzionali ai poteri forti.
Infatti, sena partiti l'Italia finisce in mano ai poteri forti dell'economia o dell'esercito.
Questa strana coppia,  costituita da un professore dell'Università "Bocconi" di Milano ed un comico genovese, rischia di portare in Italia un clima da guerra civile!
Questo clima è aggravato da altri personaggi, come certi magistrati che vogliono fare politica.
Ad esempio, quanto accaduto ieri a Busto Arsizio è il segnale di un brutto clima che sta emergendo.
Ieri, infatti, durante una partita amichevole tra Milan e Pro Patria, alcune persone hanno intonato cori razzisti verso il giocatore rossonero Kevin Boateng.
Per qualcuno, questa potrebbe essere una manifestazione di quattro idioti.
In realtà, essa è il segnale di un clima che si sta appesantendo.
Ora, il caso di questi cori razzisti è solo la punta dell'iceberg.
Gli attacchi di Mario Monti alla politica, il clima di odio sociale innescato dalla sinistra (o almeno da una parte rilevante di essa), la contestazione continua da parte di Beppe Grillo e dei suoi ed il giustizialismo di certi magistrati impegnati in politica rischiano di diventare una miscela esplosiva.
Nel Paese c'è tensione.
Io sento molte persone che parlano di scontri.
Vi sono lavoratori dipendenti che odiano quelli autonomi ed ogni categoria è contro le altre.
Anche la Chiesa è sotto tiro.
Per colpa di un quotidiano e qualche membro del clero che hanno deciso di appoggiare Monti, la Chiesa tutta è sotto attacco.
Leggete questo testo di monsignor Luigi Negri (arcivescovo di Ferrare e commissario CEI per Dottrina della Fede)  che è intitolato "La Chiesa non ha detto di votare Monti. I criteri per giudicare sono i valori non negoziabili":


«Monti va giudicato come tutti i politici per ciò che fa a difesa della vita e della famiglia e la sua sobrietà nello stile non garantisce nulla: la storia è piena di totalitarismi estremamente sobri». Così ha dichiarato in una intervista alla Stampa Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara e commissario Cei per la Dottrina della Fede. «Il nostro compito non è distribuire ai partiti etichette di cattolicità ma formare le coscienze – continua – non c’è alcuna indicazione di voto da parte della Chiesa a favore di Monti».

«CONTANO I VALORI NON NEGOZIABILI». Per Negri «esprimere una valutazione o formulare una dichiarazione di stima non significa attribuire la patente di cattolico a uno schieramento. Nel messaggio per la giornata della pace, il Papa ha chiarito che i valori non negoziabili sono razionali e quindi validi anche per i non credenti, eppure ci sono partiti che escludono i temi bioetici dai loro programmi. Matrimonio uomo-donna, libertà di educazione, salvaguardia della sacralità della vita dal concepimento al suo termine naturale, sussidiarietà. Ecco il banco di prova. È qui che si valutano le forze politiche».

«LIBRI PIENI DI DITTATORI SOBRI». Il neo arcivescovo di Ferrara ha affermato che «la Chiesa non può ragionare secondo il “tu mi dai, io ti do”. Non mi pare proprio l’ottica del Papa quella di appoggiare un determinato partito o candidato. Noi educhiamo i fedeli, non li telecomandiamo nell’urna. (…) Sono i principi non negoziabili gli unici criteri per giudicare candidature e programmi di governo. Non c’è traccia di temi etici nella sua [di Monti, ndr] Agenda e quindi mi chiedo come si possa parlare di appoggio della Chiesa a Monti in assenza di un suo esplicito impegno sulle questioni di fede fondamentali. In Vaticano e fuori ci sono stati interventi di autorità ecclesiastiche che però non possono essere interpretati come un sostegno aperto della Chiesa al premier. E anche l’enfasi posta sul cambiamento di stile nella vita pubblica mi sembra superficiale. I libri sono pieni di dittatori assolutamente sobri»
.



Questo non è un buon segno.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.