The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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lunedì 31 ottobre 2011
UNESCO? HA SBAGLIATO!
L'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura) ha ( di fatto) riconosciuto la Palestina come Stato. Guardate pure il video su Youtube.
Con 107 voti favorevoli, 14 contrari e 52 astenuti (tra i quali l'Italia, che ha cercato di fare sì che ci fosse una posizione) la Palestina è riconosciuta dall'UNESCO.
Purtroppo, però, questa scelta potrebbe avere delle conseguenze non belle.
Israele ha mostrato delle preoccupazioni (più che legittime), gli Stati Uniti d'America hanno minacciato di tagliare i finanziamenti all'UNESCO.
Questa decisione, a mio modesto parere (e non solo), è sbagliata.
Infatti, con quello che sta succedendo in Nord Africa e in Medio Oriente c'è il rischio di una destabilizzazione di tutta l'area e si mette lo Stato di Israele in grave pericolo.
Israele è uno Stato in pericolo!
Ci si rende conto di ciò?
Hanno ragione gli Stati Uniti d'America a dire che questa decisione è prematura e controproducente.
Non si è tenuto conto della questione della sicurezza di Israele, l'unica Paese del Medio Oriente in cui i cristiani e chi non è della religione maggioritaria non viene perseguitato.
Va detta anche un'altra cosa.
Questa sentenza smentisce certi "signori" che parlano di complotti in cui gli ebrei starebbero per conquistare il mondo.
Questi "signori" sono pericolosi, non solo per sé stessi.
Cordiali saluti.
I SANTI
Cari amici ed amiche.
Oggi e la Festa di tutti i Santi. Nelle Messe che si sono celebrate ieri sera e che si celebreranno oggi saranno letti il brano libro dell'Apocalisse (7,2-4,9-14) che recita:
"[1] Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.
[2] Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare:
[3] "Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi".
[4] Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele.
[9] Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani.
[10] E gridavano a gran voce:
"La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello".
[11] Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:
[12] "Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen". ".
Del Salmo 23 (24) e della I lettera di Giovanni (capitolo 3, versetti 1-3) che recita:
"[1] Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui.
[2] Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
[3] Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. "
e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 5, versetti 1, 12 a) che recita:
"[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
[2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
[3] "Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
[4] Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
[5] Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
[7] Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
[8] Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
[9] Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. ".
[13] Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?".
[14] Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. ".
Molto spesso noi paragoniamo i santi agli angeli. Noi, però, sbagliamo perché i santi, però, non sono angeli.
L'angelo, infatti, è una creatura spirituale di Dio, un suo messaggero.
Il santo non è nemmeno un uomo che fa i miracoli.
Il fare i miracoli è un dono che Dio ha dato a quella persona per portare avanti la sua missione salvifica.
Il santo, invece, è un uomo, una creatura carnale.
Anzi, spesso, prima di diventare tale, un santo ha pure avuto esperienze umane, anche peccaminose.
Allora, sorgono queste domande:
Qual è la differenza tra un uomo normale ed un santo? Cos'ha di diverso quest'ultimo?
Il santo è semplicemente una persona che ad un certo punto della sua vita ha saputo scegliere l'amicizia di Dio, imitando Suo Figlio, Gesù Cristo.
Un'altra domanda che sorge è:
Come ha potuto imitare Gesù Cristo?
La risposta è nel brano del Vangelo.
Quando Gesù disse "Beati i poveri in spirito, beati i miei, beati i misercordiosi ecc", non fece altro che indicare all'uomo la via della santità.
E' una via non facile, specialmente nell'epoca attuale, ma quando una persona riesce a rendere vera almeno una di queste otto beatitudini ottiene uno sprazzo di santità.
Allora, io credo che bisogna accettare questa "sfida" che Dio ci propone.
Non è facile ma bisogna provare, per salvare sé stessi ed il proprio prossimo.
Termino con una poesia che mi è stata inoltrata dalla signora Alessandra Spanò su Facebook:
Stanno i Santi,
ma quanti,
il Signore a lodare
e gioiosi a pregare.
Ogni bimbo, in quel nimbo
di luci festanti
ha i suoi Santi,
ma quanti!
Essi aspettano il dono
del bimbo che è buono
per farne splendore
intorno al Signore.
Perché per i Santi,
e quanti!
è gioia vegliare
su un bimbo da amare.
Cordiali saluti.
ITALIA DEI VALORI? DI QUALI VALORI PARLA?
Leggete questo discorso del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro:
"La revisione della Legge 194 sull'aborto è uno dei principali dibattiti politici di inizio 2008.
Per me la donna non dovrebbe ricorrere all'aborto, ma non pretendo che le mie scelte prevalgano sulle decisioni di altre persone.
Ritengo che la legge 194, pur con le sue imperfezioni come succede del resto per tutte le leggi, non debba ESSERE MODIFICATA E NON NE VEDO I PRESUPPOSTI.
LA LEGGE 194 HA FUNZIONATO, su questo non credo che ci siano dubbi, e HA TUTELATO LA LIBERTA' DI MIGLIAIA DI DONNE DI ESSERE PADRONE DELLA LORO VITA.
Il dibattito attuale ha due aspetti che mi disturbano come cittadino e come politico.
Il primo è che una discussione sui diritti civili sia influenzata, e forse indirizzata, DALLA RELIGIONE.
Il secondo è che, con tutti i problemi irrisolti che ha il paese, e ce ne sono migliaia, si dibatta (e si perda tempo prezioso) su una LEGGE CHE FUNZIONA, approvata dagli italiani attraverso un referendum.
L'immagine che la classe politica, ancora una volta, trasmette, è di vivere in un mondo a parte, isolata, lontana dagli italiani e dalle loro aspettative.".
Tra questi vi sono anche i valori cristiani.
Ora, queste affermazioni del leader del succitato partito contrastano con i valori di cui ho parlato.
Un cristiano deve essere sempre contro l'aborto.
Il discorso va comunque esteso anche agli altri campi.
Ad esempio, già il nome "Italia dei Valori" indica che chi è sostenitore o militante di tale partito sia "puro ed immacolato" mentre chi è contro di esso sia un criminale per sua natura.
In pratica, il nome stesso del partito è atto a demonizzare l'avversario.
Nel partito di Di Pietro non c'è un'ideologia, poiché ci sono elementi di destra e di sinistra.
Ci sono solo un becero giustizialismo (verso gli avversari) ed un forte populismo.
Ciò racchiude il nome "Italia dei Valori".
In quel partito, però, si vede anche una grande ipocrisia.
Infatti, guarda i difetti degli altri ma non quello che succede in casa propria.
Basti vedere la vicenda del figlio di Antonio Di Pietro, Cristiano, che è stato candidato come consigliere alle elezioni regionali che si sono tenute in Molise.
Mi ricordo i vari sostenitori ed esponenti dell'Italia dei Valori che si stracciarono le vesti quando qui in Lombardia venne candidato Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Nord Umberto, come consigliere regionale.
Mi ricordo anche che Di Pietro fu colui che chiese la condanna di Israele quando questi si difese dall'attacco della "Flotilla", nella primavera del 2010.
Quindi, posso dire di non avere ancora capito quali siano i valori di Di Pietro e soci.
Cordiali saluti.
LE TEORIE DI CESARE LOMBROSO? VANNO SUPERATE!
Leggete l'articolo sul sito "No Lombroso.org" e firmate la petizione.
Francamente, ritengo che le teorie di Cesare Lombroso vadano un attimo riviste e superate.
Come si fa sostenere che determinati uomini siano dei "criminali nati"?
Non esistono uomini dal "carattere criminale" per natura o che sono naturalmente predisposti ad essere dei criminali.
Perché un uomo diventi un criminale servono determinate condizioni nell'ambiente circostante che possono influenzare quelle psichiche della succitata persona.
Non esistono, però, i "caratteri criminali".
Tutti noi siamo potenziali criminali o potenziali persone rispettabili.
Dipende dall'ambiente in cui ciascuno di noi si trova e dalle condizioni psichiche.
Ora vi faccio un esempio.
Oggi si dice che chi è vegetariano sia più incline alla pace di chi mangia anche la carne.
Scusatemi la maleducazione ma devo dire che questa è una boiata.
Tanti anni fa, visse un signore che era vegetariano, che era astemio (come me) e che amava i bambini.
Ora tutti voi direste che questa persona era retta e buona.
Se io vi dicessi che questo signore fece morire più di 6.000.000 di persone innocenti, portò in guerra il Paese che amministrava, la Germania, e che si chiamava Adolf Hitler, voi cambiereste opinione.
Allora, smettiamola con certi stereotipi.
Non è detto che un criminale sia brutto e vestito male mentre la persona virtuosa sia sempre ben vestita, di aspetto gradevole, di ottima cultura e che, magari, va in chiesa ogni domenica.
Magari, potrebbe essere l'esatto contrario.
Per questo, ritengo che le teorie di Lombroso vadano superate, tenendo conto anche dell'evoluzione della scienza.
Cordiali saluti.
PROFANAZIONE DI ROMA, LA PAROLA AI CONTRO-RIVOLUZIONARI
Sul blog del circolo intitolato a Plinio Correa De Oliveira ho letto questo articolo interessante:
" “Nei peccatori si possono considerare due cose: la natura e la colpa. Per la natura, che essi hanno ricevuto da Dio, i peccatori sono capaci della beatitudine, sulla cui partecipazione si fonda la carità, come sopra abbiamo visto. Perciò per la loro natura essi devono essere amati con amore di carità.
Invece la loro colpa è contraria a Dio, ed è un ostacolo alla beatitudine. Quindi per la colpa, con la quale si oppongono a Dio, tutti i peccatori devono essere odiati, compresi il padre, la madre e i parenti, come dice il Vangelo (Lc. 14, 26).
Infatti nei peccatori dobbiamo odiare che siano peccatori, e amare il fatto che sono uomini capaci della beatitudine. E questo significa amarli veramente per Dio con amore di carità. Il profeta odiava i peccatori in quanto peccatori, odiando la loro iniquità, che è il loro male. E questo è l'odio perfetto di cui egli parla: "Con odio perfetto io li odierò" (Ps 138, 22). Ora, odiare il male di uno e amarne il bene hanno lo stesso movente. Perciò quest'odio perfetto appartiene alla carità”.
San Tommaso d’Aquino, Somma teologica (2a. 2ae., q. 25, a. 6)
Chiavi di lettura
La magistrale opera del Prof. Plinio Corrêa de Oliveira, “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” fornisce oculate chiavi di lettura per capire i diversi aspetti del processo rivoluzionario in corso, nonché le indicazioni per una sapiente reazione controrivoluzionaria. Applichiamo quindi un brano di RCR a una realtà attuale.
La reazione controrivoluzionaria
“In generale il rivoluzionario, quando non ha davanti a sé avversari, o quelli che ha sono deboli, è petulante, verboso ed esibizionista. Ma se trova chi lo affronta con fierezza e con ardimento…”. (R-CR, Parte II, Cap. V, 3B)
“Il contro-rivoluzionario deve, quindi, utilizzare con zelo il tremendo spettacolo delle nostre tenebre per far comprendere […] il linguaggio dei fatti […]. Indicare virilmente i pericoli della nostra situazione è tratto essenziale d’una azione autenticamente contro-rivoluzionaria”. (R-CR, Parte II, Cap. VIII, 3D)
“Quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio allora nella storia si producono meraviglie: la conversione dell’Impero romano, la formazione del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga sono tutti avvenimenti di questo tipo, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni spirituali di cui sono suscettibili anche i popoli. Risurrezioni invincibili, perché non v’è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio”. (R-CR, Parte II, Cap. X, 3).".
Ora, esprimo una mia opinione su questo articolo intitolato "Devono essere amati, devono essere odiati".
Il problema sta proprio nel fatto che la rivoluzione è in sé una cosa negativa.
Come dice splendidamente l'amico Filippo Giorgianni, la rivoluzione è gnosi e la gnosi è il volto presentabile del satanismo.
Infatti, una rivoluzione può partire da un malcontento che può essere più che giustificato ma essa non punta a risolvere il problema ma punta semplicemente a eradicare un certo sistema di potere e a crearne un altro, spesso creato sulla vendetta e sull'odio verso chi prima governava e coloro che erano ad essi legati.
La Rivoluzione inglese del 1649, portò al potere i puritani di Oliver Cromwell e fece morire (ingiustamente) re Carlo I Stuart.
Credete, forse, che il ceto politico che si affermò durante l'epoca di Cromwell fosse stato migliore di quello che c'era durante il regno di re Carlo I?
La risposta è no!
Anzi, ci furono persecuzioni spaventose contro coloro che erano visti come una forza di opposizione, come i cattolici o gli anglicani non conformisti e realisti.
Lo stesso dicasi per la Rivoluzione francese del 1789.
Credete, forse, che il ceto politico proveniente dalla rivoluzione fosse stato migliore di quello preesistente, sotto il regno di re Luigi XVI?
La risposta è no!
Anzi, con la rivoluzione ci fu la volgarizzazione della politica che fu figlia del populismo.
La politica perse ogni aspetto di nobiltà e divenne un terreno di scontro, spesso violento.
Inoltre, ci fu la persecuzione contro la Chiesa.
Un discorso analogo si può fare anche per la Rivoluzione russa.
Molti intellettuali di sinistra vedono l'epoca zarista come negativa e, ad esempio, l'epoca dello zar Nicola I (o6 luglio 1796-02 marzo 1855) come un regno di terrore.
Purtroppo, essi dimenticano che l'epoca comunista non fu da meno.
Pensiamo all'holodomor in Ucraina, alle "purghe" dell'epoca di Stalin o alle persecuazioni contro i cattolici e gli ortodossi che non si piegarono alle pretese dello Stato nella stessa epoca.
Pensiamo anche all'Italia, dopo l'opera pessima di Giuseppe Garibaldi.
La rivoluzione non punta a migliorare una situazione viziata ma semplicemente a creare un sistema di potere, scalzando (spesso con la violenza) quello preesistente.
Anche per questo, cattolicesimo e comunismo non sono conciliabili.
Del resto, Gesù stesso ci mise in guardia.
Gesù non disse mai di distruggere l'Impero Romano.
Anzi, egli disse: "Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".
Del resto, la conversione dell'Impero Romano non avvenne con una rivoluzione.
Questo deve farci riflettere!
Chi ha ragione e sa di avere ragione non ha bisogno di rivoluzioni.
Il vero indignato non è colui che spacca le vetrine, profana la chiese e brucia le automobili degli altri.
Il vero indignato è quello che cerca una soluzione concreta per uscire da una situazione negativa.
Io, ad esempio, sono forse più indignato di quei delinquenti che il 15 ottobre scorso hanno spaccato le vetrine e profanato la chiesa a Roma. Attualmente sono disoccupato. Ho tutto il diritto di essere indignato.
Però, io mostro la mia indignazione cercando sempre di portare delle idee positive e rimboccandomi le mani per risolvere la situazione negativa che ho descritto.
Allora, riflettiamo!
Termino, proponendovi questa domanda a quiz che ho trovato nel succitato articolo:
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.