Ringrazio Federico Catani, direttore della campagna di SOS Ragazzi che mi ha segnalato questa petizione:
"Caro Antonio Gabriele,
sai cosa accadrà se non ci mobilizziamo subito?
I tuoi soldi verranno usati per finanziare un film sulla vita di un attivista omosessuale difensore della pedofilia e praticante della coprofagia!
Non ci credi?
Ebbene, sappi che il Ministero dei Beni e delle attività culturali ha già deciso di stanziare 150 mila euro per sovvenzionare Gli anni amari, film del regista Andrea Adriatico sulla vita di Mario Mieli, attivista omosessuale morto suicida nel 1983 a soli trent’anni.
Ma non finisce qui.
Il lungometraggio, prodotto dalla Rai, ha ottenuto anche 105mila euro dalla Regione Emilia-Romagna ed è sostenuto da Apulia film commission, che per l’occasione ha pensato di attingere il denaro dal Fondo europeo di sviluppo regionale.
Viste le perplessità mostrate dalla leghista Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, che si è detta pronta a revocare il contributo stanziato dal Ministero nel caso il film dovesse ospitare contenuti che promuovano o incitino alla pedofilia, dobbiamo cogliere al volo l’opportunità per scriverle chiedendole di ritirare assolutamente il finanziamento.
Senza se e senza ma.
Non ci credi?
Ebbene, sappi che il Ministero dei Beni e delle attività culturali ha già deciso di stanziare 150 mila euro per sovvenzionare Gli anni amari, film del regista Andrea Adriatico sulla vita di Mario Mieli, attivista omosessuale morto suicida nel 1983 a soli trent’anni.
Ma non finisce qui.
Il lungometraggio, prodotto dalla Rai, ha ottenuto anche 105mila euro dalla Regione Emilia-Romagna ed è sostenuto da Apulia film commission, che per l’occasione ha pensato di attingere il denaro dal Fondo europeo di sviluppo regionale.
Viste le perplessità mostrate dalla leghista Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, che si è detta pronta a revocare il contributo stanziato dal Ministero nel caso il film dovesse ospitare contenuti che promuovano o incitino alla pedofilia, dobbiamo cogliere al volo l’opportunità per scriverle chiedendole di ritirare assolutamente il finanziamento.
Senza se e senza ma.
I
nfatti non si può celebrare una figura come Mario Mieli. E soprattutto non si può fare con soldi pubblici.
Sono i nostri soldi. Che potrebbero essere utilizzati per ben altri scopi.
Per questo ti chiedo di sottoscrivere adesso la petizione che invieremo direttamente al sottosegretario Borgonzoni per chiedere che le nostre tasse non vengano utilizzate per un film che celebra un attivista omosessuale.
nfatti non si può celebrare una figura come Mario Mieli. E soprattutto non si può fare con soldi pubblici.
Sono i nostri soldi. Che potrebbero essere utilizzati per ben altri scopi.
Per questo ti chiedo di sottoscrivere adesso la petizione che invieremo direttamente al sottosegretario Borgonzoni per chiedere che le nostre tasse non vengano utilizzate per un film che celebra un attivista omosessuale.
Finora abbiamo raccolto 3.258 firme.
Ma chi era Mario Mieli e perché ti invito a firmare questa petizione?
Qual era il suo pensiero?
Ecco qualche esempio, tratto da Elementi di critica omosessuale, sua tesi di laurea in filosofia morale, edita per la prima volta da Einaudi nel 1977 e divenuta un testo- simbolo nel mondo LGBT.
“Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l'Edipo, o il futuro Edipo, bensì l'essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l'amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica. La società repressiva eterosessuale costringe il bambino al periodo di latenza; ma il periodo di latenza non è che l’introduzione mortifera all’ergastolo di una ‘vita’ latente. La pederastia, invece, ‘è una freccia di libidine scagliata verso il feto’”.
“Per pederastia – scrive in nota Mieli – intendo il desiderio erotico degli adulti per i bambini (di entrambi i sessi) e i rapporti sessuali tra adulti e bambini”.
Cos’è questo se non una difesa e giustificazione della pedofilia?
Ecco poi un’altra perla di Mieli:
“La scoperta e la progressiva liberazione della transessualità del soggetto porteranno alla negazione della polarità tra i sessi e al conseguimento utopico del nuovo uomo-donna o assai più probabilmente donna-uomo”.
In pratica si tratta dell’ideologia gender.
Negli ultimi anni della sua vita, peraltro, l’attivista omosessuale teorizzò e praticò la coprofagia, anche in eventi pubblici, come una delle strade per la liberazione dell’uomo e il raggiungimento di una presunta età dell’oro.
Ebbene, tutto ciò mi sembra più che sufficiente per chiedere che un film celebrativo di Mario Mieli per lo meno non venga finanziato mettendo le mani nei nostri portafogli.
Che Rai, Ministero e due Regioni usino denaro pubblico per omaggiare un tizio così con centinaia di migliaia di euro è davvero troppo.
Firma quindi oggi stesso la petizione che invierò al sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni per chiederle di ritirare quanto meno i soldi del ministero: 150mila euro!".
Firmerò volentieri questa petizione.
Io non ho nulla contro gli omosessuali.
Semmai, sono contro un certo lobbismo omosessuale che, per esempio, vuole imporre i matrimoni tra persone delle stesso sesso a tutti i costi e che vuole fare sembrare l'omosessualità, come il "sistema migliore per tutti", tacciando di omofobia chi la pensa in modo diverso.
Questo non è accettabile.
Un conto è difendere i diritti individuali degli omosessuali (che sono sacrosanti) ma ben altra cosa è propagandare l'idea prima citata.
Per esempio, ricordo che anche molti omosessuali sono contrari all'adozione di bambini da parte delle coppie gay.
La questione del matrimonio omosessuale e delle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali e solo un modo per favorire un certo tipo di mercato, spacciato per scienza, con gli uteri in affitto e le banche del seme.
In pratica, si vuole rendere commerciabile la vita, aprendo anche alla pratica dell'eugenetica.
La vita non è in vendita.
Questo è il vero problema e non la persona omosessuale in quanto tale, che invece ha il diritto sacrosanto di vivere in pace e non subire discriminazioni riguardo ai diritti individuali.
La vita non è in vendita.
Questo è il vero problema e non la persona omosessuale in quanto tale, che invece ha il diritto sacrosanto di vivere in pace e non subire discriminazioni riguardo ai diritti individuali.
Per questo, firmerò la petizione a sostegno della sottosegretaria Lucia Borgonzoni.
Se poi si usano soldi pubblici per questo tipo di campagne, mi incavolo ancora di più.
Quei soldi che qualcuno vorrebbe spendere per quel film dovrebbero essere usati per le famiglie e per fare cose utili ai cittadini.
Inoltre, propagandare la pedofilia è molto grave.
Quei soldi che qualcuno vorrebbe spendere per quel film dovrebbero essere usati per le famiglie e per fare cose utili ai cittadini.
Inoltre, propagandare la pedofilia è molto grave.
Qui sotto, riporto il link della petizione:
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